PALERMO – I carabinieri di Palermo, a conclusione di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura, hanno eseguito un’ordinanza di divieto di dimora di un anno in provincia di Palermo e della misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio per lo stesso periodo nei confronti del responsabile del Servizio di prevenzione e protezione dell’Assemblea regionale siciliana, Giuseppe Mirici Cappa, accusato di “tentata induzione indebita a dare o promettere utilità”.
L’attività investigativa si è sviluppata a seguito della denuncia presentata da un imprenditore che, dopo essersi aggiudicato nel 2019 una gara di appalto di servizi e ristorazione-bar presso la sede dell’Ars, avrebbe ricevuto delle forti e insistenti pressioni da parte dell’indagato perché si rivolgesse esclusivamente a fornitori da lui indicati. Il commerciante si è rifiutato e il funzionario dell’Ars si sarebbe accanito contro l’attività. Le indagini hanno accertato, inoltre, che Mirici Cappa era solito chiedere favori, per sé e anche per terzi, ad alcuni imprenditori affidatari di commesse da parte dell’ente utilizzando il suo ruolo come pressione.
Quando i carabinieri del nucleo investigativo hanno perquisito l’abitazione del funzionario, Mirici Cappa ha lanciato dalla finestra una borsa con 15 mila euro in contanti. E le indagini dei carabinieri non sono chiuse. C’è ancora da chiarire, ad esempio, se l’unico imprenditore che ha subito pressioni da Mirici Cappa sia stato il titolare della ditta Abathia che gestisce la bouvette dell’Ars. Il procuratore aggiunto Sergio Demontis e i sostituti Andrea Fusco e Francesca Mazzocco avevano chiesto per il funzionario all’Ars gli arresti domiciliari per concussione. Il gip Giuliano Castiglia ha deciso per la sospensione e il divieto di dimora a Palermo per un anno. Le accuse di concussione nei confronti di imprenditori dell’arredamento per uffici, dei traslochi, manutenzioni e imprese di sorveglianza, infatti, sarebbero cadute.
Le indagini sono partite dalla denuncia del rappresentante legale della cooperativa che gestisce dal 2019 il bar e la bouvette. Secondo quanto riferisce la vittima, Mirici Cappa gli avrebbe imposto fornitori di caffè e altri prodotti. “Con fare arrogante mi disse chi vi credete di essere… cominciate col piede sbagliato”, gli avrebbe detto Mirici Cappa. Da quel momento il clima al bar e al ristorante sarebbe diventato impossibile. Tanto che l’imprenditore si presentò dai carabinieri per presentare denuncia. La vicenda arrivò a Ruggero Moretti, responsabile unico del procedimento. Ci fu una riunione, ma non sarebbe cambiato alcunché.
Gli altri imprenditori hanno negato invece di aver subito pressioni o di aver fatto regali al funzionario. Anche se nell’ordinanza del gip si fa cenno a traslochi da un appartamento di corso Tukory a una casa di Campofelice di Roccella, manutenzioni in casa del funzionario, assunzioni in una impresa di vigilanza, forniture di tavoli e altri oggetti da parte di un’azienda che si occupa di arredi ufficio. Resta da chiarire, infine, la vicenda dei soldi. Una donna che abita vicino al funzionario trovò a terra una busta con 15.250 euro. Il giorno prima Mirici Cappa aveva subito una perquisizione. Secondo l’accusa la busta era del funzionario che aveva pensato così di disfarsi dei soldi.