ENNA – Rimane in carcere Laura Di Dio, la 32enne che lo scorso sabato ha ucciso a Pietraperzia la suocera colpendola ripetutamente con un coltello e una forbice. Lo ha deciso il gip del tribunale di Enna al termine dell’interrogatorio di garanzia della giovane donna. Il giudice ha quindi respinto la richiesta del difensore della Di Dio, che voleva per la sua assistita i domiciliari, in quanto madre di due bimbi. Ma ha pesato la crudeltà con la quale la 32enne ha agito.
La giovane ha ribadito che si sarebbe difesa dall’aggressione della suocera e ci sarebbe stata una colluttazione. Nonostante il marito avesse parlato di un diniego della Di Dio a curarsi, nessuno aveva mai portato da uno specialista la donna, che, sempre secondo il marito Francesco Arnone, da anni era depressa. Intanto all’obitorio dell’ospedale di Enna è iniziata l’autopsia, affidata al medico legale Giuseppe Ragazzi, sul corpo di Margani alla presenza del legale della famiglia. La donna, e lo confermano i familiari di Di Dio non aveva perdonato alla nuora di essere la causa dell’arresto del fratello del marito, Cristian Arnone, in carcere per avere sparato al fratello, marito della Di Dio, per difendere la cognata picchiata mentre era incinta. E proprio Cristian ha chiesto e ottenuto dai giudici l’autorizzazione a vedere la madre per un’ultima volta, prima che venisse fatta l’autopsia.