GIARRE (CATANIA) – Un 54enne di Giarre è stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia. Secondo l’accusa, l’uomo si sarebbe reso responsabile di continui episodi di violenza fisica e psicologica nei confronti della moglie di 52 anni e della figlia di 23. Nei suoi confronti militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le indagini sono state avviate dopo la denuncia presentata dalla moglie lo scorso dicembre per “ripetuti e violenti atti” di cui era stata vittima nel tempo.
Lo scorso 26 novembre, ad esempio, per futili motivi legati alle esigenze della figlia, l’uomo ha dapprima rotto il televisore con una posata da tavola, dicendo “… ho fatto questo per non tirarla in testa a te”, quindi, dopo aver rotto un bicchiere, si è diretto fuori casa nel tentativo di aggredire la figlia, venendo però bloccato dalla moglie, poi picchiata e schiaffeggiata. In seguito a questo episodio, in cerca della sicurezza sua e della figlia, la donna ha abbandonato l’abitazione familiare per rifugiarsi dai propri genitori. Il cognato, nella speranza di riportare la calma tra i coniugi, si sarebbe adoperato per aver un incontro con il marito con il quale però, a seguito di uno scatto d’ira di quest’ultimo, sarebbe venuto alle mani. La 52enne, che non aveva mai denunciato le percosse del marito, sarebbe stata obbligata con violenza ad atti e prestazioni sessuali contro la sua volontà, sempre apostrofata con frasi fortemente ingiuriose e demoralizzanti.
L’uomo addebitava ai suoceri la responsabilità del mancato rientro della moglie a casa e avrebbe forato con un coltello tre pneumatici dell’auto del suocero ottantenne, minacciandoli tutti di morte. In quel caso il 54enne si era spontaneamente recato in ospedale, dove è stato sottoposto a cure presso il dipartimento di salute mentale, salvo però in seguito addebitare ai propri familiari, soprattutto alla moglie, la causa della sua degenza in quel nosocomio “… te la faccio pagare prima a tua figlia e poi a te!”. L’accoglimento della richiesta di custodia cautelare in carcere da parte del Gip, spiega la Procura di Catania, “è stata ancor più motivata dal progressivo aumento di aggressività manifestato dall’uomo” che, poi, è stato condotto in carcere.