Ucraina da un anno sotto le bombe in una data, il 24 febbraio 2022, che ha cambiato l’esistenza di migliaia di persone con l’invasione russa e la conseguente strenua difesa dell’esercito ucraino supportato dall’Europa e dalla Nato. Da Uzhhorod riceviamo la toccante lettera di Yulia Parii, che pubblichiamo integralmente.
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“Buongiorno, mi chiamo Yulia e sono ucraina e appartengo alla nazione più coraggiosa di questi tempi. Lavoro come manager della Salute, Sicurezza e Ambiente per un’azienda americana, situata nella parte occidentale dell’Ucraina, ma dallo scorso anno sono una volontaria, come la maggior parte degli ucraini. La storia del mio volontariato inizia alle prime luci del mattino del 24 febbraio scorso. Vi ringrazio per questa grande opportunità che mi avete dato di raccontare la nostra storia, di come stiamo lottando per le nostre vite, per l’indipendenza non solo dell’Ucraina ma di tutta l’Europa. I russi non si fermeranno con le loro invasioni; andranno avanti ancora e ancora se il mondo civilizzato oggi non li fermerà. I russi hanno cominciato a bombardarci alle 3:45 del mattino, attraverso attacchi aerei massicci. Hanno bombardato case in cui la gente dormiva, persone libere e felici nel loro paese. Come farebbero dei terroristi. Un anno fa, esattamente a quell’ora, stavo facendo le valigie. Pochi vestiti, il passaporto e il mio cane. Quando ho lasciato il mio appartamento non ero certa di potervi fare ritorno o di ritrovarlo ancora lì, dal momento che stavano per arrivare i carri armati russi nelle nostre strade. Si può essere preparati alla guerra? No, credeteci! Le persone erano frustrate, ma noi grazie al nostro istinto ucraino sapevamo cosa fare: combattere! Non ci hanno dato altra scelta. Così abbiamo cominciato a preparare le molotov. Immaginatevi un’intera città che opera come una squadra, dai bambini agli adulti”.
“È stato in quel momento che ho capito che niente ci potrà distruggere! Combatteremo fino alla fine…fino alla fine del terrorismo russo. Solo da fonti ufficiali: 422 bambini sono stati uccisi, 804 i feriti. Più di 8000 bambini sono stati deportati in territorio russo. Stanno ancora rapendo le persone. Sapete come le uccidono? Prima le stuprano. Stuprano anche le donne incinte davanti agli occhi dei loro mariti, i bambini davanti agli occhi dei genitori e poi uccidono tutta la famiglia. Ad oggi hanno ucciso più di 10.000 civili. Abbiamo sentito suonare più di 21.000 sirene. Come è noto suonano per più di 3 ore e in questo arco di tempo calcoli la possibilità di restare ucciso. Avrete certamente sentito parlare di Mariupol. Mariupol è il cuore sanguinante dell’Ucraina. Questa città è occupata dai russi. È un enorme cimitero e da dati non ufficiali, più di 50.000 persone sono state uccise lì. Oggi (i russi) celebrano l’anniversario dell’inizio del conflitto sui cadaveri degli ucraini. È trascorso un anno, ma nulla è cambiato. Ci stanno ancora bombardando, uccidendo i civili, rapendo i bambini e continuando a mentire, mentire, mentire. I russi non sono una nazione, sono una tribù selvaggia di assassini e maniaci. Questa non è solo la guerra di Putin! È una guerra dei russi contro persone più coraggiose, indipendenti, felici e con vite migliori delle loro. Vi prego, ricordate che loro odiano tutti e tutto ciò che confina con loro. Riescono solo a distruggere, mai a costruire. Oggi ricorre l’anniversario dell’inizio della guerra, ma questa guerra dura da 300 anni. Vi chiederete il perché: perché i russi non solo vogliono rubare le nostre terre, vogliono anche distruggere l’Ucraina come nazione; la nostra lingua, la nostra storia e lo fanno da più di 300 anni. Questa non è solo guerra, è un genocidio del XXI secolo”.