LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Ci sono anche 8 persone morte sul barcone di migranti che è stato soccorso, in acque Sar Maltesi, da una motovedetta della guardia costiera a 42 miglia da Lampedusa. I militari hanno soccorso l’imbarcazione con a bordo decine di nordafricani e anche i cadaveri, tra i quali anche quelli di tre donne: una in avanzato stato di gravidanza. Sarebbero morti di fame e di freddo. Tra i 42 migranti salvati ci sono altre due donne incinte. [fvplayer id=”491″]
I superstiti erano bagnati fradici, infreddoliti e disidratati. I migranti hanno raccontato di essere partiti da Sfax, in Tunisia, sabato scorso con l’imbarcazione di 6 metri dopo essere stati per mesi rinchiusi in una safe house di Mahdia. Le salme di chi non è riuscito ad arrivare vivo a Lampedusa sono state portate, dopo lo sbarco al molo Favarolo, nella piccola camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana dove dovranno essere sottoposte a ispezione cadaverica.
Ci sono anche due dispersi, secondo quanto raccontato dai migranti soccorsi. I superstiti hanno riferito che sul barcone c’era una donna con il suo neonato di 4 mesi. La donna ha perso i sensi, è stata creduta svenuta ma in realtà era morta, e il neonato, che stringeva forte in braccio, gli è scivolato finendo in mare. A fare chiarezza, ricostruendo cosa sarebbe accaduto è la Procura di Agrigento. Per tutta la mattinata, i 41 dei 42 superstiti (uno è minorenne) sono stati ascoltati con i mediatori culturali. Le incomprensioni e la prima versione dei fatti, dovute alla lingua, sono state chiarite: la donna non ha gettato in mare il cadavere del figlio, ma è morta e il neonato che sarebbe stato vivo è finito in acqua annegando.
Anche l’altro migrante che, in prima battuta, era stato detto si fosse buttato in mare per cercare di recuperare il corpicino del neonato, è svenuto ed essendo seduto sul bordo della barca è finito in acqua. I superstiti hanno raccontato che non mangiavano da giorni e che avevano anche finito l’acqua, tant’è che da diverse ore bevevano acqua del mare. La Procura, con a capo Salvatore Vella, ha disposto l’autopsia sugli otto cadaveri. L’esame si farà nella camera mortuaria dell’ospedale di Agrigento dove le salme, nei prossimi giorni, verranno trasferite.
La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla nuova tragedia del mare Le ipotesi di reato, al momento a carico di ignoti, sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.