PALERMO – Agenti di polizia sono stati feriti per il lancio di pietre verso i vigili del fuoco e le forze dell’ordine che cercavano di spegnere le cataste di legno, conosciute come ‘vampe’, accese alla vigila della festa di San Giuseppe in alcuni quartieri di Palermo. Una tradizione che risale all’800. Cataste di legno che sono state incendiate in centro come al Borgo Vecchio o in periferia allo Zen e a Brancaccio.
Due agenti di polizia sono rimasti feriti per le pietre lanciate a protezione delle vampe accese mentre avevano fermato un giovane di 16 anni. Una ha colpito un poliziotto al volto, altre hanno raggiunto un secondo agente. Sono scattate le indagini che hanno portato a individuare tre ragazzini di 17, 16 e 15 anni, portati in commissariato e denunciati.
I vigili del fuoco sono stati impegnati in 44 interventi per incendi in via Imera, in piazza Kalsa, in via Cimbali, in via Giuseppe Amari, in via Luigi Galvani, in via Erice, in via Francesco Crispi in diverse zone. Ferito un pompiere, mentre due mezzi sono stati danneggiati. “È una vergogna – dice un vigile del fuoco -, ovunque sassaiole e lancio di bastoni. Mi vergogno di questa città”.
Le prime vampe sono state accese attorno alle 13 le ultime a notte fonda. Per accendere i falò spesso sono stati utilizzati anche i cassonetti della spazzatura provocando ulteriori danni. Per accendere le vampe sono stati bruciati oltre una cinquantina di cassonetti. ” E’ evidente che la vampa di San Giuseppe è una tradizione difficile da estirpare”, dice l’amministratore della Rap Girolamo Caruso. Alcuni ragazzini hanno divelto le porte dalle scuole pubbliche per ricostruire i falò. E’ successo nel quartiere Borgo Nuovo all’istituto Paolo Borsellino. Ragazzini sono entrati dalle finestre e hanno cercato di portare via le porte della aule. Il piano è fallito grazie all’intervento del custode che ha fatto fuggire i vandali.