CATANIA – “Nel carcere Piazza Lanza di Catania la situazione è pericolosamente insostenibile, con 212 agenti di polizia penitenziaria in organico invece che i 347 previsti. Un’integrazione è necessaria. Siamo pronti a organizzare ogni forma di protesta sindacale”. Il segretario nazionale della Uilpa polizia penitenziaria, Armando Algozzino, in una lettera aperta al capo del Dap Giovanni Russo, al direttore generale del personale Massimo Parisi, al provveditore regionale Cinzia Calandrino e alla direttrice della casa circondariale Elisabetta Zito, espone tutte le difficoltà degli agenti etnei.
Il sindacalista segnala che gli “ispettori sono appena nove nonostante i ventidue previsti, e dei nove ne sono presenti sei” e che “spesso rincasano dopo dieci ore continuative di servizio sobbarcandosi anche a garantire personalmente il cambio agli agenti e la fruizione del servizio mensa”. “Stesso discorso vale per i sovrintendenti – aggiunge Algozzino – che dovrebbero essere ventiquattro ma risultano in sei, di cui soltanto due presenti in sede. I disagi valgono anche per i preposti dei reparti che nell’ultimo periodo stanno facendo moltissimi sacrifici prendendosi carico di molti impieghi. Ciò a causa anche della forte carenza di agenti-assistenti che da tempo affligge l’Istituto poiché a fronte di un organico previsto di 298 unità, la forza operativa in questo ruolo è di sole 207, a cui bisogna toglierne altre nove distaccate al Nucleo trasporti. Sono numeri non sufficienti a garantire un sereno e regolare svolgimento dei turni con una corretta e adeguata copertura dei posti di servizio. Questo costringe il personale a lavorare in condizioni di scarsa sicurezza e ricoprire più posti di servizio anche contemporaneamente”.
Algozzino evidenzia anche “la poca sicurezza, i pochi controlli e l’impossibilità di svolgere quanto stabilito nelle disposizioni di servizio emesse dagli ispettori per detenuti problematici e con patologie psichiatriche”. Il segretario nazionale della Uilpa conclude citando quella che definisce “‘la ciliegina sulla torta’: la continua richiesta da parte del nucleo di attingere personale dall’istituto per dirottarlo alle visite ambulatoriale e alle udienze, gravando così ancora di più su uffici e personale”.