Sono stati avviati i lavori della tratta Taormina-Fiumefreddo, sulla Catania-Messina, parte integrante della nuova potenziata linea ferroviaria Palermo-Catania-Messina. All’apertura dei cantieri sono presenti, tra gli altri, Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Renato Schifani presidente della Regione Siciliana, Mario Bolognari, sindaco di Taormina, Filippo Palazzo, commissario straordinario dell’opera, Luigi Ferraris, amministratore delegato del gruppo Fs Italiane, Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild. L’evento ha rappresentato anche la prima tappa in Sicilia dei “Cantieri Parlanti”, progetto ideato dal gruppo FS Italiane con le società del Polo Infrastrutture, Rete Ferroviaria Italiana e Italferr insieme alle imprese coinvolte nei lavori, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il commissario straordinario di Governo, per raccontare i cantieri ai territori e alle comunità interessate. Presentato anche il nuovo infopoint dedicato agli investimenti ferroviari in Sicilia di RFI e Italferr, società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, da oggi nell’atrio di Palazzo Zanca a Messina.
La tratta Taormina-Fiumefreddo rientra nel progetto di raddoppio, velocizzazione e potenziamento tecnologico della Giampilieri-Fiumefreddo, tra i più impegnativi dell’itinerario della Catania-Messina, che prevede la realizzazione di 43 km di un nuovo doppio binario, di cui circa 37 km in sotterranea e in variante rispetto all’attuale linea. Gli interventi consentiranno di incrementare il traffico merci e migliorare la mobilità dei viaggiatori siciliani, riducendo di 30 minuti i tempi di viaggio tra Messina e Catania e ponendo le condizioni per sviluppare un servizio di tipo metropolitano. I lavori sono stati affidati da Rfi al Raggruppamento Temporaneo di Imprese che vede Webuild come capofila e Pizzarotti, il tutto sotto la direzione lavori di Italferr.
“Sono opere vere, soldi veri – ha detto il ministro Salvini -. A lavori ultimati si viaggerà più veloci e in sicurezza tra Palermo, Catania e Messina. Sono 11 miliardi sulla rete ferroviaria, più veloce e sicura; sono altri miliardi sulla rete autostradale, sulla A19, per riavviare i cantieri fermi da troppo tempo. Stiamo investendo su dighe, porti e aeroporti siciliani. E’ chiaro che se investi su treni più veloci e moderni in Sicilia e in Calabria, occorre che la Sicilia dopo decenni di chiacchiere sia finalmente unita al resto d’Italia e d’Europa con un ponte che sarà un gioiello di risparmio ambientale, di tempo, di ingegneria italiana nel mondo”.
“Penso che i prossimi cinque anni per la Sicilia saranno una rivoluzione. Quella del Ponte sullo Stretto era una scatola vuota ferma da 12 anni. Da aprile, se tutto andrà come andrà, ci saranno degli amministratori che lavoreranno con tecnici, ingegneri, geometri e architetti per dare all’Italia un gioiello, la mancanza del quale vanifica una parte degli investimenti. Per arrivare il treno veloce da Palermo a Messina, quello veloce da Salerno a Reggio Calabria, poi ti fermi, smonti i treni, ma se poi non c’è la continuità non ha senso”, ha aggiunto Salvini.
“Il Ponte sullo Stretto è una delle tante opere che stiamo sbloccando. Per la Calabria è fondamentale, ad esempio, la Statale 106, per la quale abbiamo investito tre miliardi. Ci stiamo occupando di siccità, stiamo lavorando al decreto acque, anche qui per sbloccare cantieri e dighe che sono fermi in alcuni casi anche da 30 anni. Io faccio il mestiere di quello che sblocca, che accelera, progetta, che finanzia – ha detto ancora Salvini -. Ogni cantiere che apre significa lavoro in più. Il miliardo di euro di opere pubbliche significa quasi 20 mila posti di lavoro vero. A proposito di Ponte, nell’arco dei lavori dei cinque anni sono centomila i posti di lavoro veri per Sicilia e Calabria”.