C’è anche un giudice catanese tra i tre membri della Corte penale internazionale che, accogliendo le richieste del procuratore Karim Khan, hanno emesso il mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin. Si tratta di Rosario Aitala, componente della Commissione del ministero della Giustizia che ha lavorato alla stesura del Codice sui crimini internazionali, prima con la ministra Marta Cartabia, poi con il guardasigilli in carica Carlo Nordio.
Putin sarebbe “responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dall’Ucraina alla Russia”. Per Mosca “le decisioni della Cpi non hanno alcun significato”. Sprezzante il commento di Dmitrij Medvedev, il numero due russo: “Il mandato d’arresto è carta igienica”. Esulta invece Kiev: “Una decisione storica”.
Proprio ieri il codice sui crimini internazionali è stato approvato dal Consiglio dei ministri e sarà illustrato il 20 marzo a Londra da Nordio alla conferenza dei ministri della giustizia di supporto all’azione della Corte penale internazionale. Ex funzionario di polizia, 54 anni, Aitala insegna Diritto internazionale alla Luiss.