CATANIA – E’ stato fermato il presunto omicida che due giorni fa, poco prima delle 19, avrebbe ucciso ad Aci Sant’Antonio Francesco Ilardi, commerciante di pollame di 51 anni, morto in ospedale ad Acireale. Si tratta del 33enne Antonino Cosentino, con precedenti di polizia, figlio dell’ex socio di Ilardi, anche lui commerciante di pollame. E’ gravemente indiziato di omicidio aggravato e detenzione e porto illegale di arma da sparo. Il movente sarebbe legato a rivalità economiche.[fvplayer id=”553″]
Le indagini, grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza privata presenti in zona, hanno accertato che Cosentino, intorno alle 19 circa di lunedì scorso, alla guida della sua auto Suzuki SX4 rossa, dopo aver compiuto un giro di ricognizione, ha avvicinato Ilardi, che si trovava sul marciapiede all’esterno di un circolo di caccia in via Vittorio Emanuele. Nell’arco di pochi secondi, il presunto killer, dall’abitacolo del mezzo, avrebbe esploso contro la vittima 4 colpi di pistola, verosimilmente un revolver calibro 38, colpendola mortalmente alla schiena, per poi darsi alla fuga e rendersi da quel momento irreperibile.
I rilievi effettuati sulla scena del crimine hanno consentito di trovare sull’asfalto i frammenti di 4 proiettili, tra cui quello con tracce di sangue, che aveva oltrepassato il corpo di Ilardi. I militari hanno sin da subito scandagliato la vita privata dell’assassinato, per comprendere le ragioni dell’omicidio e identificare l’autore. E’ emerso come la vittima, alcuni mesi addietro si fosse separata dal socio per mettersi in proprio, circostanza che avrebbe determinato una forte acredine nei suoi confronti da parte del figlio dell’ex collega di lavoro.
Le ricerche, indirizzatesi in questo senso, hanno permesso di rintracciare la vettura utilizzata dal presunto assassino, di proprietà di Cosentino, al cui interno sono state trovate tracce di polvere da sparo. Le ricerche di Cosentino si sono concluse stanotte intorno all’1, quando una gazzella ha bloccato Cosentino mentre stava percorrendo, a bordo di un’auto, viale Giuffrida a Catania, insieme al padre e all’avvocato, verosimilmente perché avrebbe avuto l’intenzione di costituirsi. Sono ancora in corso le ricerche dell’arma utilizzata per l’omicidio.