Maturità, il 21 giugno prima prova scritta

Firmata dal ministro Valditara l'ordinanza per esame di Stato

ROMA – Si torna alla maturità pre Covid ma si terrà conto delle difficoltà che gli studenti hanno dovuto affrontare in questi anni segnati dalla pandemia. Oggi il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha firmato l’ordinanza che definisce l’organizzazione e le modalità di svolgimento dell’esame di Stato. Gli esami inizieranno il 21 giugno e le prove saranno nazionali. L’eccezione sarà costituita dai Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, che non saranno requisito di ammissione all’esame ma potranno essere oggetto del colloquio, se svolti. Il ministro Valditara, accogliendo il parere del Cspi, organo consultivo del ministero, ha assicurato agli studenti di aver “ben presenti le tante difficoltà che sono stati costretti ad affrontare negli ultimi anni a causa dell’epidemia. In virtù di questo, nella scelta delle prove scritte e nello svolgimento del colloquio d’esame, si terrà conto dell’eccezionalità del percorso scolastico affrontato nel triennio, valorizzando l’effettivo processo di apprendimento. Invito pertanto tutti gli studenti a vivere questo passaggio in maniera serena, consapevoli del loro impegno e degli sforzi fatti”.

Tra le novità, l’introduzione della seconda prova scritta per gli istituti professionali di nuovo ordinamento (come previsto da un decreto del 2017): si tratterà di un’unica prova integrata che non verterà su discipline scolastiche ma sulle attività svolte durante il percorso di studi. La prima prova scritta è fissata dunque per mercoledì 21 giugno, dalle ore 8.30, e avrà una durata di sei ore; la seconda prova scritta è fissata per giovedì 22 giugno. La terza prova scritta sarà martedì 27 giugno, dalle ore 8.30 per gli istituti presso i quali sono presenti i percorsi EsaBac ed EsaBac techno e nei licei con sezioni a opzione internazionale cinese, spagnola e tedesca. Il primo compito scritto consisterà in sette tracce ministeriali da cui gli studenti possono scegliere quella che ritengono più adatta alla loro preparazione e alle loro capacità. La seconda prova ministeriale riguarda le materie d’indirizzo e sarà nuovamente ministeriale mentre lo scorso anno le tracce erano state elaborate dalle commissioni d’esame.

La commissione sarà mista, composta da docenti interni ed esterni, e le prove Invalsi saranno obbligatorie per l’ammissione. Nel colloquio, che prenderà avvio da uno spunto iniziale (un’immagine, un breve testo, un breve video) scelto dalla commissione, verranno valorizzati il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Per le studentesse e gli studenti con disabilità, la commissione potrà deliberare (tenuto conto della gravità della disabilità) lo svolgimento di prove equipollenti in un numero maggiore di giorni, oltre all’assegnazione di tempi più lunghi per l’effettuazione delle prove scritte, anche sulla base della relazione del consiglio di classe, delle modalità di svolgimento delle prove durante l’anno scolastico. A quasi 100 giorni ormai dalla maturità, gli studenti bocciano il ritorno alla formula tradizionale: 7 su 10, secondo un sondaggio, sono molto preoccupati e addirittura per 9 su 10 questa modalità di esame non rispecchia le competenze che hanno acquisito in questi ultimi anni.

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