LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Un barchino di 7 metri è naufragato in area Sar a largo di Lampedusa. A soccorrere 38 migranti, fra cui 11 donne e un minore, sono stati i militari della capitaneria di porto e della guardia di finanza. Non sono stati riferiti dispersi in mare. Dopo un primo soccorso, e sbarco, di 41 persone, i militari hanno soccorso le 38 persone finite in acqua dopo che l’imbarcazione, partita dalla Tunisia, è colata a picco. Soccorsi – ed è stato il terzo sbarco a Lampedusa nel giro di pochissimo tempo – anche altri 45 migranti, fra cui 10 donne e 5 minori. Anche loro sono salpati da Sfax, in Tunisia, alle 5 di ieri.
La sequenza di oggi ricalca in parte quella conclusasi in tragedia il 26 febbraio scorso sul litorale di Cutro: l’aereo di Frontex avvista, le motovedette italiane intervengono e questa volta portano a termine il salvataggio. Durante il pattugliamento aereo di Frontex sono state avvistate in acque sar maltesi – a circa 10 miglia dalle acque territoriali italiane – alcune piccole imbarcazioni in ferro, sovraccariche di persone e in pessimo stato di galleggiabilità. L’autorità sar di La Valletta, avvertita della situazione di pericolo, ha immediatamente richiesto alla guardia costiera di Roma ed è stata inviata in area l’unità più vicina in grado di intervenire, che in quel momento era una motovedetta della guardia di finanza.
Quest’ultima, giunta rapidamente sul posto, ha subito cominciato il recupero degli occupanti; durante queste prime concitate fasi, una di queste imbarcazioni, che dalle immagini dell’aereo mostrava che già imbarcava acqua, è affondata. Nel frattempo sul punto è arrivata anche la motovedetta della guardia costiera (che aveva appena ultimato un soccorso in favore di 45 migranti tra i quali cinque neonati) e insieme hanno tratto in salvo tutti i 38 migranti caduti in acqua (tra questi anche un minore).