CATANIA – Stava cercando di sistemare i documenti per far arrivare in Sicilia anche la moglie rimasta in Gambia, Toumani Keita, il 26enne gambiano morto al Policlinico di Catania dove si trovava ricoverato dopo che venerdì scorso era stato colpito dal braccio di una ruspa nel centro di autodemolizioni di Floridia, nel Siracusano. A manovrare il “ragno” utilizzato per spostare le auto e a colpire il collega sarebbe stato Sani, un altro giovane africano che era grande amico del 26enne.
“E’ stato un errore”, dice un altro amico, Abou Fofana, che ha lanciato una raccolta fondi per recuperare le spese per spedire la salma in Gambia. “Vogliamo cercare in questo modo di aiutare il fratello maggiore di Toumani che dopo aver vissuto in Spagna era arrivato anche lui in Sicilia” dice. Toumani Keita era arrivato in Italia una decina di anni fa con un barcone dall’Africa fermato a largo del mare siracusano. Con lui c’era anche Sani. I due non si erano più separati e condividevano oltre al lavoro, l’abitazione e il tempo libero