CAGLIARI – “Poche nascite? Tutte le donne libere hanno l’obbligo di recarsi nell’ufficio del sindaco a tre ore di distanza una dall’altra”. La battuta ‘social’ di Pierpaolo Sau, primo cittadino del paese sardo Tonara nel Nuorese, scatena la reazione di diversi politici. “Una frase vergognosa che tramette un’immagine di arretratezza culturale spaventosa che non rende giustizia al comune che amministra”, scrive su Facebook la vice presidente del Movimento cinque stelle Alessandra Todde. “Non si tratta di una semplice goliardata o di ironia malriuscita, ma di una manifestazione di maschilismo e ignoranza totalmente incompatibile con il livello minimo di sensibilità e cultura che sono richiesti a chi ricopre un ruolo istituzionale – aggiunge l’ex ministra -. Il sindaco Sau dovrebbe dimettersi immediatamente per avere offeso la dignità delle donne e avere dimostrato la sua incapacità di governare un comune in modo responsabile e rispettoso”.
Maria Tiziana Putzolu, consigliera di Parità della Regione Sardegna, esprime “grave disappunto” per le dichiarazioni del sindaco: “Sono frasi profondamente sessiste, imbarazzanti, volgari e intollerabili – sostiene la Consigliera – e non mi meraviglia per nulla quanto accaduto perché quelle che vogliono passare per battute di un simpatico zuzzurellone sono lo specchio di una situazione che rispecchia la realtà nella quale vivono moltissime donne. A poco valgono le scuse che hanno il sapore di una pezza che è peggiore del buco, dato che il sindaco, che si dichiara poco avvezzo all’uso dei social, sostiene di aver utilizzato una battura vecchia di oltre dieci anni”.
La frase incriminata dopo la pubblicazione è stata rimossa e Sau si è scusato sulla pagina social del Comune: “Quello che ho scritto non è degno né di un sindaco né di una persona comune. Non utilizzo bene i social e credevo fosse un messaggio diretto unicamente a chi ha scritto il post, da non scrivere ugualmente. Riguardava un episodio e battute di 12 anni fa con presenze femminili nel gruppo, logicamente erano solamente esagerazioni che si formulano in contesti scherzosi dove si gioca al rialzo. Non ho mai mancato di rispetto così e ho sempre pensato che la presenza femminile sia risolutiva in tutte le problematiche, infatti nelle giunte da me nominate ho sempre e da sempre richiesto la presenza. Chiedo scusa a chiunque si sia sentito/offesa/o”.