I carabinieri del Nas di Palermo nel territorio di competenza tra il capoluogo siciliano e le province di Agrigento e Trapani hanno accertato 13 irregolarità in strutture della ristorazione per le mense scolastiche e strutture ospedaliere e sanitarie. Sono stati segnalati alle autorità amministrative 11 persone e contestate 13 violazioni per un totale di 6 mila euro. Complessivamente nella Sicilia occidentale sono state controllate 37 aziende.
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La maggioranza delle infrazioni ha riguardato aspetti sanzionatori amministrativi come le carenze strutturali e impiantistiche dei locali e delle attrezzature destinati alla preparazione dei pasti, la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo, mentre in un caso sono risultati non regolamentari 4 campioni di acqua prelevati, nel corso di attività ispettiva, in diversi punti della rete idrica interna dello stabilimento di produzione di una ditta di ristorazione della provincia di Agrigento, per la preparazione e distribuzione dei pasti destinati a presidi ospedalieri della zona ed è stata disposta la chiusura dell’attività nonché la sanificazione allo scopo di ripristinarne le condizioni di salubrità. Nel corso di un controllo in una mensa di una casa di cura convenzionata con il sistema sanitario nazionale in provincia di Palermo è stato riscontrato che il formaggio distribuito per la refezione dei pazienti era di tipologia diversa e meno pregiata, nonché di peso inferiore a quella concordata.
Anche il Nas di Ragusa ha sospeso l’attività dei locali della cucina di un ospedale dove è stata accertata la presenza di roditori e di loro deiezioni. Sono stati altresì sequestrati oltre 400 chilogrammi di alimenti riscontrati in assenza di tracciabilità, scaduti di validità e custoditi in ambienti inadeguati nonché destinati all’impiego nelle pietanze sebbene di qualità inferiore a quanto previsto. Sono stati deferiti all’autorità giudiziaria 9 gestori dei servizi-mensa ritenuti responsabili dei reati di frode ed inadempienze in pubbliche forniture, detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione ed inosservanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
In tutta Italia complessivamente il comando carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il ministero della Salute, ha effettuato controlli in 992 punti di preparazione pasti all’interno di altrettante strutture, sia pubbliche che private: 340 hanno presentato irregolarità, pari al 34%, con 431 infrazioni penali e amministrative, per complessivi 230mila euro di sanzioni. Disposta la sospensione dell’attività o il sequestro di 7 punti cucina, all’interno delle mense ospedaliere e delle strutture sanitarie, per la presenza di umidità, muffe, insetti ed escrementi di roditori. Nel corso delle verifiche sono stati eseguiti anche numerosi tamponi di superficie e campioni per la ricerca di agenti patogeni e contaminanti sulle aree di maggiore rischio, come superfici di lavoro, vassoi e acqua utilizzata per la preparazione dei pasti e sono state individuate 5 positività per la presenza di cariche batteriche superiori ai limiti ammessi. Il Nucleo di Milano ha chiuso le mense di un istituto geriatrico e di un ospedale di quel capoluogo poiché invase da insetti e blatte nei locali di preparazione cibo, nel lavaggio delle stoviglie, nel magazzino e nelle celle frigorifere. Analoga motivazione ha determinato la chiusura della mensa di una casa di cura accreditata di Napoli. Un altro caso di non conformità è stato accertato dal Nas di Parma presso l’area cucina di una clinica, nella quale un tagliere per la lavorazione delle carni è risultato contaminato da una carica batterica superiore ai limiti.