La cavalcata dei record continua. Il Catania non si ferma dopo la festa promozione e vince con il Lamezia. Il 2-0 è il tredicesimo successo consecutivo dei rossazzurri e il quindicesimo su quindici partite giocate al Massimino. Uno stadio di casa che oltre a rappresentare un fortino è fonte di diversi record: questa volta parliamo di affluenza di pubblico, perché nella partita contro i calabresi sono stati in 18.000 a partecipare a un’altra festa rossazzurra con coreografie e calore.
La domenica comincia con l’assegnazione a Castellini di un premio importante alla memoria di Stefania Sberna, che allo stadio ha cadenzato con la sua voce pagine di storia rossazzurra. Sul campo Ferraro dà spazio alla squadra tipo, con l’eccezione di Baldassar che prende il posto dello squalificato Vitale. Trascorrono poco più di due minuti e Chiarella strappa da par suo sulla destra: un’azione spettacolare che si conclude con Rapisarda che serve al centro Sarao, sempre più protagonista; l’attaccante prova la giocata, trovando Mataloni.
E’ proprio Sarao che servito da Rizzo si procura il rigore al settimo minuto. Dal dischetto si presenta Lodi che qualche settimana fa aveva segnato all’ultimo secondo col Cittanova: questa volta sceglie il cucchiaio ma il portiere non abbocca e para senza problemi. Si resta sullo 0-0 ma il Catania continua a essere padrone e su calcio d’angolo Lodi pennella al centro, Sarao tocca e Chiarella gira in rete. L’esterno è uno dei protagonisti di questa fase: 5 gol, 2 assist e voglia di restare in rossazzurro.
Il Lamezia si vede poco e quando lo fa Bethers si fa trovare pronto. Nella ripresa, solita girandola di cambi: entrano Jefferson, Russotto, Palermo, Buffa e anche il diciottenne Privitera, ma poche vere occasioni, fino a quando Bethers all’ultimo minuto del recupero pesca con un lancio lungo proprio Russotto: il numero 7 non si fa pregare davanti a Mataloni e segna il 2-0. Poi è di nuovo festa. Quella che il Catania, con i risultati, vuole prolungare per l’intera stagione.