Ogni anno 10mila uomini chiedono un ritocco per migliorare l’aspetto esteriore dei propri genitali. Si chiama medicina estetica andrologica ed è la nuova, quanto ancora poco conosciuta, sia tra la popolazione sia tra gli stessi medici, frontiera di questa disciplina che è esattamente il corrispettivo del ginecologo per la donna. Ma mentre è normale per una donna avere il proprio ginecologo, altrettanto non si può dire per gli uomini che tradiscono ancora un forte senso del pudore e della propria intimità sessuale, tanto da essere lontanissimi dalle percentuali di assistenza specialistica al femminile.
Eppure qualcosa si muove anche in Italia. Lo ha riferito Alessandro Palmieri, presidente della Società Italiana di Andrologia (Sia) e docente di Urologia all’Università Federico II di Napoli, al congresso siciliano della Sia tenutosi a Catania. E sempre a proposito di estetica andrologica, oscillano tra il 7 e il 10% i pazienti che si rivolgono a un andrologo per effettuare questo tipo di trattamento. “I pazienti ci chiedono interventi per migliorare l’aspetto esteriore della propria intimità – ha spiegato Palmieri – e il motivo scatenante è proprio l’insicurezza dell’uomo che si sente in difetto perché questa, seppur banale, condizione mette in discussione la sua virilità”.
Secondo Palmieri “l’andrologia estetica è a tutti gli effetti una nuova branca della medicina e della chirurgia estetica che si occupa del miglioramento del benessere e della salute psicofisica dell’uomo”. Ma questa edizione numero 24 del congresso regionale della Sia, organizzata da Paolo Panella (nella foto con Danilo Di Trapani) e Salvatore Privitera, in qualità di presidenti del congresso e responsabili scientifici dell’evento insieme a Pietro Pepe, in collaborazione con i presidenti onorari Sebastiano Cimino e Michele Pennisi, ha affrontato anche altri temi di grande attualità come le nuove forme di sessualità considerate oggi alternative, le metodologie informatiche della telemedicina con riferimento soprattutto all’utilizzo dei social media e delle nuove tecnologie digital, l’intelligenza artificiale applicata alla diagnostica per immagini e il tasso di natalità che in Italia è sempre più basso.
E’ intervenuto anche Pasquale Martino, presidente della Società Italiana di Diagnostica Integrata in Urologia, Nefrologia e Andrologia (Sieun). “L’evento è stata l’occasione – aggiunge Panella – per fare il punto, coinvolgendo anche i colleghi di altre discipline mediche, sulle più recenti cure delle patologie andrologiche, con focus su aspetti attualissimi, che interessano la collettività intera, non solo gli specialisti”. Il congresso è stato reso possibile dalla collaborazione tra l’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania e il Policlinico universitario di Catania. Molto partecipati, inoltre, il corso di aggiornamento per infermieri professionali e la sezione dedicata alla biopsia prostatica e chirurgica protesica per la disfunzione erettile.