CORLEONE (PALERMO) – Per il Comune Salvuccio Riina, terzogenito del capomafia condannato per le stragi e morto in carcere al 41 bis, se ne deve andare da Corleone. Non lo vuole il sindaco, Nicolò Nicolosi, e non lo vuole il Consiglio comunale, che ha approvato un ordine del giorno con cui ne auspica l’allontanamento, tentando di interpretare la volontà della gran parte dei cittadini. Ma il rampollo dei Riina, rientrato a Corleone il 4 aprile dopo 8 anni e 10 mesi di detenzione per associazione mafiosa, riciclaggio ed estorsione, tira dritto per la sua strada. E usa Facebook per rispondere alle polemiche. “Mentre a Corleone si dibattono discorsi senza senso, io lontano da casa e da discorsi inesistenti, continuo a conseguire nuovi successi”, scrive in un post. Annunciando che “da poco ho firmato un nuovo contratto di cessione dei diritti di licenza biografici del mio libro ‘Riina Family Life’ in lingua ungherese a breve uscita”. Con tanto di firma finale: “Un grande saluto Salvo Riina”. Quasi 400 i like al post, tutti positivi i commenti.
L’iniziativa del sindaco e del Consiglio comunale è di due giorni fa. Tra le motivazioni della richiesta, il fatto che “Salvuccio” Riina non ha mai preso ufficialmente le distanze da Cosa nostra. “Con l’ordine del giorno approvato all’unanimità – ha detto il sindaco – vogliamo nuovamente lanciare un messaggio forte e chiaro: Corleone vuole smarcarsi definitivamente da un passato di mafia e malaffare, anche allontanando concittadini sgraditi, come ‘Salvuccio’ Riina, che non ha mai preso le distanze dalle azioni spregevoli del padre Totò”. Per il Comune “il danno d’immagine che la sua famiglia ha provocato alla città è grave e difficile da recuperare”. “Per fortuna c’è tanta gente che si adopera ogni giorno per il riscatto di Corleone – ha proseguito il sindaco – con il prezioso contributo delle forze dell’ordine, della scuola e della gran parte dei cittadini onesti”.
“Il rispetto delle regole, le buone pratiche amministrative, gli spazi di libertà conquistati sono ormai patrimonio della comunità corleonese, che non vogliamo possano essere compressi da presenze indesiderate. Ed è per questo che, sicuri di interpretare il desiderio di gran parte della cittadinanza, chiediamo il suo celere allontanamento da Corleone”, ha concluso Nicolosi. “Auspichiamo pure che le autorità, che ne hanno i poteri – c’è scritto nell’ordine del giorno approvato – lo obblighino a lasciare la città e a vivere lontano da essa”.