CATANIA – “Chiedo con la massima urgenza un incontro con gli aspiranti sindaci di Catania, e a tutti loro rivolgo un appello affinché nei loro programmi politici venga data la massima priorità alla sicurezza stradale e al problema della malagiustizia”. Queste le parole di Pietro Crisafulli, presidente nazionale di Sicilia Risvegli e Vittime della strada, fratello di Salvatore, conosciuto come il “Terri Schiavo Italiano”, il siciliano che dopo un incidente con il motorino accaduto l’11 settembre del 2003 finì in stato vegetativo e, al risveglio, ha raccontato che mentre era in coma sentiva e capiva tutto. Pietro Crisafulli è anche il papà di Mimmo, il 25enne travolto e ucciso da una macchina a Catania il 6 marzo del 2017.
Da quel giorno, Pietro Crisafulli, che dopo la vicenda di suo fratello aveva creato l’associazione Sicilia Risvegli Onlus per aiutare le persone nelle condizioni di Salvatore, ha iniziato una battaglia per la sicurezza delle strade siciliane ed è tuttora il rappresentante per la Sicilia dell’Associazione unitaria familiari e vittime della strada. Lo scorso 6 marzo nel quartiere Fortino a Catania è stata inaugurata la prima panchina bianca nel pieno centro storico, proprio in memoria delle vittime della strada. Un’iniziativa fortemente voluta dallo stesso Crisafulli. Nella targa che si trova sulla panchina si legge: “In memoria di Salvatore e Mimmo Crisafulli e di tutte le vittime innocenti uccise sulle strade. Basta ergastoli del dolore!”.
“Parlo a nome di tutte le vittime della strada, che sono in aumento sia a Catania, che in tutta la Sicilia“, dice Crisafulli. “I candidati dovrebbero tenere bene a mente che, se è vero che i morti non votano, le loro famiglie però sì. E tutti i familiari delle vittime della strada chiedono maggiore sicurezza. Pretendiamo che le istituzioni si impegnino ad agire per rendere le strade sicure. I candidati devono inserire questo punto nel loro programma, non è possibile andare avanti così: quella delle morti per incidente stradale è ormai una strage giornaliera e nessuno fa niente per evitarla“.