CATANIA – Bocca nuova quasi spenta e sciame sismico finito, sembra essersi conclusa l’attività dell’Etna che ieri aveva fatto registrare un forte tremore vulcanico. Ad annunciare un ritorno alla quasi normalità è il vulcanologo dell’Ingv di Catania, Boris Behncke, sulla propria pagina Facebook: “Non sussistendo più le condizioni di sciame sismico tale fenomenologia può considerarsi conclusa. Dopo l’eccitazione smisurata di ieri, l’Etna torna agli scenari già accennati negli ultimi giorni con la Bocca Nuova, sede di una vivace attività in giornata, quasi spenta”.
Intanto è in corso una debole attività stromboliana interna al cratere Sud-Est. Il tremore vulcanico dopo il massimo di ampiezza raggiunto verso le 17 di ieri ha mostrato ampie oscillazioni e attualmente è in una fase di decremento. Dopo la fine dello sciame sono stati registrati solo pochi eventi sismici di bassa energia. E’ quanto emerge dal monitoraggio dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania sull’attività in corso sull’Etna. Dal punto di vista infrasonico l’attività è scarsa e i pochi eventi localizzati risultano in corrispondenza del cratere di Sud-Est e di Bocca Nuova. Per quanto riguarda le deformazioni del suolo, dopo la fase di lenta e modesta decompressione registrata dallo strain nella mattina ‘ primo pomeriggio di ieri e dopo le variazioni delle stazioni clinometriche e strain sommitali registrate durante lo sciame sismico di ieri pomeriggio, a partire da ieri sera non si registrano variazioni significative e i segnali delle reti permanenti Gnss e clinometrica risultano stabili.
Tutte le escursioni dirette ai crateri sommitali dell’Etna oltre i 2.000 metri di quota sono state vietate con apposite ordinanze dai sindaci di alcuni dei comuni alle falde del vulcano in seguito all’attività stromboliana al cratere di Sud Est. In mattinata è stata la volta del sindaco di Bronte, che ha imposto il rispetto delle norme di sicurezza previste con le procedure di allertamento di rischio vulcanico e delle regole di comportamento delle modalità di fruizione per la restante area al di sotto dei 2.000 metri di quota.