“E’ finita alle 2.50 di stanotte la fuga di Francesco Adragna, che venerdì mattina era evaso dal tribunale di Trapani dov’era stato condotto dal carcere di Agrigento per un’udienza”. La notizia arriva da Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria. “Il fuggitivo è stato rintracciato nelle campagne di Trapani, mentre s’incontrava con la compagna. Eravamo certi che sarebbe stato ripreso, ma mai come in questo caso non è tutto bene ciò che finisce bene”.
Per De Fazio però “i problemi restano. E non si faccia alcuna caccia alle streghe. Ci sono enormi disfunzionalità di sistema, con carenze di ogni genere e disposizioni inattuabili che se si provasse ad applicare paralizzerebbero ogni attività”, aggiunge il sindacalista. “Va ridotto il vuoto organico, che solo per la Polizia penitenziaria ammonta a 18 mila unità, necessitano equipaggiamenti aggiornati ai tempi e adeguati agli attuali livelli criminali, servono moderni protocolli operativi e non si può continuare a rinunciare alla formazione e all’aggiornamento professionale. Lo sappiano il governo Meloni, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo. Il resto è palliativo, ma se si dimenticasse per un attimo il linguaggio politically correct, si potrebbe ben dire aria fritta!”.
Adragna, con precedenti per rapina ed evasione dagli arresti domiciliari, aveva eluso la sorveglianza degli agenti riuscendo, dal primo piano attraverso le scale di emergenza, a guadagnare l’uscita dopo aver attraversato alcuni locali del seminterrato, adibiti ad archivio. Le immagini riprese delle telecamere di sorveglianza avevano documentato le varie sequenze dell’evasione, immortalando il detenuto in tuta mentre balza al di là della ringhiera che delimita il palazzo di giustizia.