CATANIA – Le reti di monitoraggio dell’Etna a partire delle 12.10 hanno registrato un repentino incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico, che si è portato su valori alti, dove tuttora permane. Le localizzazioni del centroide delle sorgenti sono nell’area del cratere di sud-est, a una quota di 2,7 chilometri sopra il livello del mare. L’attività infrasonica è bassa, tuttavia il numero degli eventi potrebbe essere sottostimato a causa del forte vento.
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, sottolinea che a “causa della copertura nuvolosa, che insiste nella zona sommitale del vulcano, non è possibile effettuare osservazioni vulcanologiche tramite la rete di video sorveglianza” e che “la simulazione dell’eventuale dispersione del plume vulcanico indica una direzione verso i quadranti orientali”.