PALERMO – È stata assolta dal tribunale di Palermo perché il fatto non sussiste l’ex parlamentare di Iv, Giusy Occhionero, per la quale il pm della Dda, Francesca Dessì, aveva chiesto la condanna a un anno e sei mesi per falso. Era accusata di aver fatto passare per suo assistente, consentendogli così di entrare nelle carceri senza permessi e di incontrare diversi capomafia, Antonello Nicosia, l’attivista radicale diventato solo dopo suo collaboratore.
Da un capo di imputazione l’ex deputata è stata assolta con la formula perché il fatto non costituisce reato, da un altro con quella perché il fatto non sussiste. Per Occhionero la Procura aveva chiesto la condanna a un anno e sei mesi. La donna era accusata di aver fatto passare per suo assistente, consentendogli così di entrare nelle carceri senza permessi e di incontrare diversi capomafia, l’attivista radicale diventato solo in un secondo momento suo collaboratore.
Il rapporto contrattuale tra i due venne formalizzato infatti in un secondo momento, quindi per mesi Nicosia venne spacciato per assistente della Occhionero. L’uomo, arrestato per associazione mafiosa e falso, è stato condannato in abbreviato in appello a 15 anni. Dietro alle battaglie sui diritti dei detenuti, nascondeva una vera e propria attività criminale portando all’esterno i messaggi dei capomafia. In una intercettazione aveva definito Matteo Messina Denaro, allora latitante, “il nostro primo ministro”.