La toracoscopia medica (TM) è una tecnica che consente l’esplorazione visiva del torace e in particolare degli organi rivestiti dalla pleura. Permette anche eventuali biopsie proprio sulla pleura parietale. La procedura è solitamente ben tollerata dai pazienti e richiede tempi di degenza e costi intraospedalieri sicuramente ridotti rispetto alla toracoscopia chirurgica. L’esame è indicato nella diagnosi e nella terapia dei versamenti pleurici recidivanti di natura indeterminata o neoplastici, nella patologia infettiva, nella diagnosi e nella stadiazione dei tumori del polmone. L’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Broncopneumologia onterventistica del presidio ospedaliero Villa Sofia di Palermo diretta da Giuseppe Arcoleo (nella foto con tutta l’équipe) dallo scorso anno effettua regolarmente le toracoscopie mediche (30 da ottobre a oggi). E’ vero che la possibilità di esplorare il cavo pleurico usando un endoscopio risale al 1910, ma oggi la TM può vantare per la sua esecuzione strumenti più piccoli e versatili compreso l’uso dello studio ecografico pre-esame.
“La novità dal punto di vista assistenziale – spiega Arcoleo – sta nel fatto che tecnicamente ad oggi anche le procedure minivasive diagnostiche sono state principalmente appannaggio dei reparti di Chirurgia toracica. Poter eseguire, dunque, in Broncopneumologia interventistica, le toracoscopie mediche, grazie alla presenza di un team multidisciplinare e di tecniche di Anestesia Blended (ovvero un’associazione tra sedazione e anestesia locoregionale, cui è affidato il compito del controllo del dolore intra e postoperatorio, effettuate in respiro spontaneo), permettere di aumentare il comfort dei pazienti e di ridurre il dolore legato all’esecuzione della procedura, nonché i tempi di dimissione, con conseguente contrazione dei costi di ospedalizzazione. Si traduce, quindi, in un miglioramento e in un ampliamento dei servizi assistenziali all’utenza, soprattutto relativamente a quella parte di popolazione che non sarebbe candidabile per età e comorbidità (presenza di più patologie) alla metodica diagnostica tradizionale”.
“La TM – spiega Maria Patrizia Mazzotta, chirurgo toracico che opera presso l’Unità di Broncopneumologia interventistica – prevede il passaggio di un endoscopio attraverso la parete toracica offrendo al clinico una ‘finestra’ per la visualizzazione diretta del cavo pleurico e la campionatura bioptica della pleura. La procedura viene eseguita in sala endoscopica, con paziente in respiro spontaneo (sveglio) per la diagnosi, stadiazione ed eventuale pleurodesi delle malattie della sierosa, sia benigne sia maligne. La TM ha ad oggi significativamente ridotto le indicazioni della biopsia pleurica a cielo coperto (molto più invasiva)”.
“Alla toracoscopia medica – rileva Francesco Tarantino, medico anestesista-rianimatore – vengono applicate le più recenti tecniche di anestesia loco regionale sviluppate per gli interventi sul torace come i blocchi nervosi ecoguidati della parete toracica, che hanno lo scopo di bloccare le fibre nervose deputate all’innervazione della stessa con notevoli benefici duraturi sul controllo del dolore afferente da queste zone anatomiche. Questa tecnica anestesiologica trova ampia indicazione in tutti quei pazienti che presentano comorbidità e classificazione di rischio anestesiologico (Asa) elevato e per i quali l’intervento chirurgico e l’anestesia tradizionale rappresenterebbero un fattore di rischio aggiuntivo perioperatorio e postoperatorio”.