CATANIA – Nove persone sono state arrestate dalla polizia di Catania nell’ambito di un’operazione contro un diffuso e sommerso sistema di prestiti a usura ai danni di persone in precarie condizioni economiche. Le accuse sono usura ed estorsione, aggravata e continuata. Dalle indagini, coordinate dalla Procura distrettuale etnea, è emerso che ai prestiti, generalmente di piccoli importi, tra i 1.000 e i 2.000 euro, venivano applicati tassi usurari fino al 490% annuo. Le rate, pagate settimanalmente o mensilmente, erano riscosse facendo ricorso a minacce e ad appostamenti per intimorire le vittime e assoggettarle agli aguzzini.
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L’indagine è nata dalle dichiarazioni di una delle vittime, costretta, per far fronte a debiti di gioco, a rivolgersi al gruppo di usurai che le avrebbero prestato danaro a strozzo, determinando il depauperamento del suo patrimonio economico e immobiliare. A fronte delle pressioni subite, con minacce e appostamenti sotto casa per adempiere ai debiti, la vittima ha deciso di rivolgersi alla polizia. Grazie alle dichiarazioni raccolte da altre vittime via via identificate, una ventina circa, sono emerse indicazioni precise sull’ammontare del prestito richiesto, delle rate, settimanalmente o mensilmente, versate e del termine entro il quale la restituzione doveva avvenire.
Altre vittime, nonostante l’evidenza della prova, per timore di possibili ritorsioni o credendo che gli usurai fossero benefattori, hanno preferito tacere o dire il falso, limitandosi ad ammettere prestiti di denaro senza la corresponsione di alcun interesse. Durante l’operazione, ribattezzata ‘Sotto traccia’, diverse le perquisizioni effettuate da parte della Squadra mobile di Catania, durante le quali sono stati sequestrati denaro liquido, libri contabili e vari titoli di credito.
GLI ARRESTATI. In carcere sono finiti: Orazio Di Mauro, 67 anni; Orazio Francesco Di Mauro, 46 anni; Giuseppa Giuffrida, 79 anni; Rosa Adriana Licciardello, 75 anni; Giovanni Longo, 65 anni; Carmelo Musumeci, 54 anni; Gaetano Sutera, 68 anni; Luigi Ventura, 62 anni. Ai domiciliari è stata posta l’indagata Giuseppina Bergamo, 58 anni.