L’AQUILA – “Nei prossimi giorni vi mostreremo ulteriori falle nei sistemi delle altre Asl di tutta la regione”. Sono queste le nuove minacce degli hacker alla sanità abruzzese, dopo l’attacco alla Asl aquilana. Pacchetti di dati sono stati divulgati negli ultimi due giorni dal gruppo hacker che la notte del 3 maggio ha trafugato oltre 500 giga di materiale dai server della Asl 1 Avezzano – Sulmona L’Aquila.
Tra i dati trafugati anche gli esami medici dei detenuti in regime di 41 bis come il Matteo Messina Denaro rinchiuso nel carcere di massima sicurezza del capoluogo regionale dal 17 gennaio scorso e in cura per un tumore al colon. Sarebbero disponibili i suoi esami ematici ma non la cartella clinica da malato, che è in versione cartacea ed è blindata nel super carcere aquilano. Gli hacker hanno lanciato anche due messaggi: il primo rivolto al presidente della Regione, Marco Marsilio, e al direttore della Asl Ferdinando Romano, in cui li invitano a trattare, mentre un secondo direttamente ai cittadini utenti del servizio sanitario, in cui si minaccia la diffusione dei dati. Sulla vicenda stanno indagando la Distrettuale antimafia e antiterrorismo dell’Aquila. Il presidente Marco Marsilio ha affermato che non sarà pagato nessun riscatto.