12.19 – Pippo Gianni con 2.643 voti (34,78%) è stato riconfermato sindaco di Priolo. Secondo è Alessandro Biamonte con 2.582 preferenze (35.94%). Seguono Michela Grasso (18,07%) e Giorgio Pasqua (9,21%)
11.40 – Catania avanza lentamente verso i risultati definitivi. Dopo lo scrutinio di 233 sezioni su 336, Trantino è al 66%; seguono Caserta (24), Savoca (4), Lipera e Zappalà (2), Giuffrida (1) e Drago (0,2). Per quel che riguarda le liste, Fdi comanda col 15%, poi Forza Italia col 12, Prima l’Italia con l’11 e Grande Catania col 10. Il Pd è all’8%, il M5s al 5.
11.16 – Definitivi i risultati anche a Siracusa: Messina e Italia vanno al ballottaggio rispettivamente con il 32 e il 23%. Al terzo posto Giunta col 19, quindi Bandiera il 9, Garozzo l’8, Mangiafico il 3, Trigilio il 2 e Mouddih l’1%.
11.10 – “La Democrazia cristiana si afferma come primo partito a Modica ed entra nella storia per l’elezione della prima donna sindaco in città, con il 23,26%”. Esulta il segretario nazionale della Dc, Totò Cuffaro. “Siamo il primo partito anche a Licata – aggiunge -, con il 12,99%. Attendiamo adesso il risultato definitivo a Catania”.
11.03 – Arrivano i risultati definitivi da Ragusa e Trapani. A Ragusa l’uscente Cassì si conferma con il 63%, dietro di lui Schininà col 19, Cultrera col 9 e Firrincieli con l’8. Anche a Trapani il sindaco rimane lo stesso: Tranchida vince infatti col 42%, evitando il ballottaggio con Miceli (37%). Staccati Brillante (13%) e Garuccio (6%).
9.55 – A poche sezioni dalla fine (118 su 123), Siracusa vede Messina col 32% e Italia col 23%. I due si affronteranno al ballottaggio. Dietro di loro Giunta col 19%, Garozzo e Bandiera con l’8. Per quanto riguarda le liste, la prima è Fratelli d’Italia col 9,6%.
8.51 – A poco più di metà dello scrutinio si configurano a Catania anche i risultati delle liste. La più votata è Fratelli d’Italia col 14%, quindi Forza Italia al 12, Prima l’Italia all’11, Grande Catania al 10. Il Pd arriva all’8%, Il M5s al 5. Meglio dei cinquestelle la Democrazia cristiana, col 6%. Sud chiama Nord, il partito di Cateno De Luca, ottiene il 3,5%
8.19 – Si deciderà al ballottaggio chi sarà il prossimo sindaco a Piazza Armerina: a sfidarsi Nino Cammarata e Massimo Di Seri, quest’ultimo spinto da Forza Italia, che si afferma come primo partito con più del 15% dei consensi. Riconferma a Comiso per il sindaco uscente Maria Rita Annunziata Schembari, che vince con il 74%; Salvatore Liuzzo, sostenuto da tre liste tra cui quella del Pd, si ferma al 25,90%. Il centrodestra conquista Licata: Angelo Balsamo è il nuovo sindaco con il 59,97% dei voti; si ferma al 32% Fabio Amato, che era appoggiato da Pd, M5s e Snc di Cateno De Luca. Terza piazza per Angela Iacona (7,96%), a sostenerla tre liste di centro. La Dc è il primo partito con il 12,68%, dietro il M5s con l’11,72%. Fuori dal Consiglio comunale il Pd, sotto quota 5%. A Modica la spunta Maria Monisteri Caschetto, con oltre il 67%. Exploit della Dc, prima lista, sopra il 23%. Il M5s non supera lo sbarramento del 5%, dunque è fuori dal Consiglio comunale.
8.14 – Massimiliano Giammusso è stato eletto sindaco a Gravina di Catania: ha ricevuto il 73,27% dei voti. Sette liste superano il 5%, solo Scn poco sopra il 2%. Rimane fuori dal Consiglio comunale anche il M5s che ha ottenuto il 3,65%, il suo candidato sindaco Stefano Longhitano ha avuto il 4,39%. A Mascalucia vince Vincenzo Magra con il 59,44%, Prima l’Italia-Lega è il primo partito con il 15,11%. Il M5s ottiene appena il 2,66%. Ad Acireale sarà il ballottaggio a decidere chi tra Roberto Barbagallo e Nino Garozzo sarà il nuovo sindaco. Prima l’Italia-Lega è il primo partito, oltre il 10%. Quasi un plebiscito a Biancavilla per Antonio Bonanno, eletto sindaco con oltre l’81% dei voti. Ad Aci Sant’Antonio vanno al ballottaggio Quintino Rocca (33,9%) e Giuseppe Santamaria (30,13%). Tra le cinque liste di Santamaria, Fi e Dc non superano il 5% e rimangono così fuori dal Consiglio comunale. FdI ottiene l’11,53%, il suo candidato Antonio DI Stefano è quarto (15,28%).
8.03 – Sulla sua pagina Facebook il nuovo sindaco di Catania pubblica una vecchia foto in bianco e nero che lo immortala da piccolo con il padre Enzo in un comizio del Movimento sociale italiano: “Cinquantuno anni fa – scrive Enrico Trantino -. Un bambino si affacciava su piazza Università durante il comizio di suo padre. Non ricordo cosa pensasse. Ma deve avere sognato che quel mondo incantato visto con gli occhi di chi è innocente, dovesse piacere alla folla festante. Quel bambino si fece adulto. E dalla stessa piazza parlò a tanta gente. Le illusioni di allora erano svanite, ma sapeva che molti riponevano fiducia in lui. E lo dimostrarono. Adesso quell’adulto deve dimostrare di avere meritato il consenso. Non è tempo di festa, ma di responsabilità. Essere sindaco non è un titolo, fregio o mostrina. Deve essere impegno a favore di una comunità. Perché ricominci a credere in se stessa e a nutrire la speranza di un cambiamento. Lo dobbiamo ai nostri figli. Lo dobbiamo a chi è rimasto indietro. Lo dobbiamo a chi ha smesso di sperare. Lo dobbiamo a una città straordinaria. Io amo Catania”.
7.47 – Ancora in corso lo scrutinio per le elezioni amministrative in Sicilia, ma i verdetti sono già stati scritti. A Catania il nuovo sindaco è Enrico Trantino: quando sono state completate 179 sezioni su 336, quindi circa metà, il candidato del centrodestra è al 67% delle preferenze: dietro di lui staccatissimo Maurizio Caserta con il 22%, Gabriele Savoca con il 4%, Giuseppe Lipera e Lanfranco Zappalà col 2%, Vincenzo Drago e Giuseppe Giuffrida con poco meno dell’1%.
A Ragusa Giuseppe Cassì è stato rieletto sindaco con il 62,92% dei voti, superano lo sbarramento del 5% le cinque liste civiche in suo sostegno. Per quanto riguarda gli sfidanti, rimane fuori dal Consiglio comunale Forza Italia (0,91%), mentre superano il 5% le liste di FdI, Pd e M5s. A Trapani la spunta l’uscente Giacomo Tranchida col 43%, seguito da Maurizio Miceli col 36%. A Siracusa ci sarà il ballottaggio tra Ferdinando Messina del centrodestra e Francesco Italia, espressione di diverse liste civivhe.