ROMA – Un ulteriore taglio del cuneo che si tradurrà in 100 euro in più in busta paga, l’innalzamento del tetto di esenzione per i fringe benefit, il superamento del reddito di cittadinanza con l’arrivo dell’assegno di inclusione. E’ con queste misure che il governo Meloni dà risposte ai lavoratori, con un decreto approvato nella data simbolica del primo maggio. L’esecutivo non si ferma nemmeno nel giorno della festa del lavoro, rivendica fiera la premier Giorgia Meloni, annunciando il taglio delle tasse sul lavoro “più importante degli ultimi decenni”. Il primo maggio di lavoro del governo Meloni è a Palazzo Chigi per varare l’atteso decreto lavoro. Un cdm in tarda mattinata di un’ora e mezza dà il via libera agli interventi illustrati appena la sera prima dalla premier ai sindacati. Alla riunione non fa seguito la conferenza stampa per “un atto di cortesia verso i sindacati”, puntualizzano fonti di Palazzo Chigi. Parla invece la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone a illustrare le misure ai giornalisti davanti a Palazzo Chigi. La presidente del consiglio si affida a un breve video: “Nel giorno della festa del lavoro, il governo sceglie di lavorare e dare risposte”, dice mentre cammina verso la sala del cdm a Palazzo Chigi.
L’intervento più importante è il taglio delle tasse sul lavoro, “una scelta di cui vado profondamente fiera”, puntualizza la premier, che chiude il video suonando la campanella che dà l’avvio alla riunione del Cdm. La misura più corposa, che assorbe circa 4 miliardi, in parte coperti col tesoretto in deficit ricavato dal Def, è il nuovo taglio del cuneo fiscale: 4 punti aggiuntivi, da luglio a dicembre, che portano a complessivi 6 punti il taglio per i redditi fino a 35mila euro e a 7 quello per i redditi più bassi, fino a 25mila. L’aumento in busta paga, stima il Ministero dell’economia, è fino a 100 euro mensili di media: “Un aiuto reale contro il carovita e la risposta concreta alle chiacchiere”, sottolinea il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. A questo si aggiunge l’innalzamento fino a 3mila euro della soglia di esenzione dei fringe benefit per i dipendenti con figli minori.
Il decreto inoltre manda in soffitta il reddito di cittadinanza: dal primo gennaio 2024 arriva l’assegno di inclusione per le famiglie con disabili, minori o over-60; mentre per gli occupabili, dal primo settembre 2023 arriva lo strumento di attivazione al lavoro, con percorsi di formazione ma anche la possibilità di fare il servizio civile sostitutivo. Previsto inoltre il rifinanziamento del fondo per riduzione della pressione fiscale e una estensione ai genitori vedovi della maggiorazione dell’assegno unico. Sono previsti incentivi per chi assume i beneficiari dell’assegno di inclusione. Si alza poi la soglia delle prestazioni di lavoro occasionale (da 10mila a 15mila euro per chi opera nei congressi, fiere, terme e parchi divertimento). Si interviene anche sui contratti a termine con meno vincoli sulle causali.
“Ci sarà la contrattazione collettiva”, spiega Calderone, che allontana le polemiche: “L’obiettivo non era certo quello di rendere più precario l’utilizzo di questi strumenti ma di rendere più agevole l’interpretazione delle norme”. Al decreto il consiglio dei ministri affianca anche un disegno di legge, con altre norme che vanno dai fondi per l’assunzione dei disabili ai meccanismi di applicazione della Cig in caso si lavori solo per alcuni giorni. Viene potenziata anche l’attività di controllo in campo contributivo dell’Inps, accompagnandola però da un dimezzamento delle sanzioni per chi pagherà subito, entro 40 giorni dall’accertamento.