Il diabete è la malattia metabolica più diffusa tra bambini e adolescenti: colpisce, infatti, circa 20.000 giovani solo nel nostro Paese. La causa scatenante del diabete giovanile è, come per il diabete in età adulta, la mancanza o scarsità di insulina. Quando si parla di diabete giovanile ci si riferisce al diabete mellito di tipo 1, chiamato così proprio per l’elevata incidenza di casi in età infantile.
Uno dei primi sintomi del diabete infantile è la necessità per il bambino di alzarsi molte volte durante la notte per urinare. Attualmente non esiste una cura per guarire dal diabete, ma qualsiasi bambino che ne è affetto può tranquillamente convivere con questo disturbo per il resto della vita senza particolari rinunce. Il diabete infantile, infatti, non impedisce a bambini ed adolescenti di condurre una vita del tutto normale, andare a scuola, avere degli amici, andare in vacanza e fare sport; l’importante è attenersi alle regole della cura con insulina, avere un’alimentazione sana e corretta e praticare attività fisica. Una buona qualità di vita è certamente offerta anche dalla disponibilità di un microinfusore di insulina come quello impiantato per la prima volta all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento a un piccolo paziente affetto da diabete giovanile.
Lo strumento terapeutico, una tecnologia considerata “gold standard” per l’appropriatezza dei trattamenti, è stato collocato sottocute al bambino presso la nascente Unità semplice di diabetologia pediatrica annessa al reparto di pediatria, diretta da Giuseppe Gramaglia (nella foto al centro tra le specialiste Piera Buscarino e Claudia Albino). La micropompa di insulina è stata impiantata al piccolo paziente seguito sin dall’esordio della malattia nello stesso reparto.
Tramite un cateterino sottopelle il presidio medico eroga in infusione continua la terapia necessaria al paziente, programmata secondo le sue necessità individuali e a cui vengono associati boli di insulina in occasione dei pasti o per correggere eventuali iperglicemie derivanti da situazioni non correlabili all’assunzione dei carboidrati. Il microinfusore, nell’espletamento della sua funzione, tenta di riprodurre la normale e fisiologica secrezione insulinica da parte del pancreas permettendo di mantenere il paziente in condizioni di stabilità glicemica tali da prevenire le complicanze, sia acute che croniche, legate alla variabilità dei valori. Il risultato è quello di ottenere una maggiore flessibilità nella programmazione dei pasti e degli spuntini migliorando il controllo glicemico durante lo svolgimento dell’attività sportiva, nelle ore notturne ed anche nella gestione di iperglicemie dovute ad eventi stressanti.