CATANIA – Il Tar di Catania ha rigettato il ricorso contro la costruzione della nuova cittadella giudiziaria in viale Africa, proposto dall’Osservatorio delle politiche urbane e territoriali Ets. Il ricorso era stato presentato contro la costruzione degli uffici nell’ex edificio delle Poste. Rigettate anche le censure relative ai profili di incompatibilità ambientale dell’intervento: a tal riguardo il Tar ha condiviso la tesi del Comune di Catania, secondo cui l’esistenza del “palazzo di giustizia ha certamente un carico urbanistico inferiore a quello previsto dall’ufficio postale [preesistente]”, anche in considerazione del “bilancio complessivo del carico urbanistico della città di Catania”.
L’Osservatorio aveva sottolineato che i nuovi uffici giudiziari verrebbero eretti “su una porzione del waterfront della città di Catania, adiacenti al centro fieristico Le Ciminiere, prezioso esempio di archeologia industriale reso fruibile grazie alla scelta di valorizzazione ambientale, dunque i nuovi uffici andrebbero a deteriorare irrimediabilmente una parte di costa catanese”.
Ma secondo il Tar i lavori interessano un’area “già completamente antropizzata e posta a servizio di attività che, seppure impattanti, sono coessenziali al modello di società che è venuta fuori dalla rivoluzione industriale nelle sue diverse fasi. L’area in questione infatti è stata in particolare già utilizzata per esigenze di servizio rispetto allo svolgimento del traffico ferroviario e per attività industriali (in particolare, per la trasformazione dei minerali di zolfo estratti nell’isola)”.
Per il Collegio “il fatto che una parte di quel patrimonio di archeologia industriale sia stato già salvato – mediante gli specifici interventi di recupero mediante i quali è avvenuta la realizzazione del centro fieristico Le Ciminiere – e che la costa, per ampio tratto dell’area in considerazione, oltre che ad essere attraversata da binari, sia comunque costituita da una scogliera a precipizio sul mare [così da render arduo comprendere come essa possa essere resa fruibile dall’intera comunità]”, non ha determinato la violazione dell’art. 9 dell Cost. (tutela ambientale)”.
Infine, non è stata accolta nemmeno la tesi secondo cui i lavori per la costruzione della cittadella giudiziaria aggraverebbero la carenza di spazi adibiti al verde pubblico.