CATANIA – Più che i monumenti, ora è la spazzatura a essere immortalata. Catania annega tra i rifiuti, alle prese con mille emergenze e altrettante contraddizioni e, nello specifico, con una raccolta differenziata che stenta a decollare, affossata dagli stessi cittadini che non intendono rispettare le regole, trasformando ogni angolo della città in discariche a cielo aperto. E’ persino impossibile utilizzare i marciapiedi di via Plaia dove decine di turisti si trovano davanti a uno spettacolo mortificante.
A San Cristoforo alcune zone sono state bonificate, ma ogni sforzo è stato vano perché non si riesce proprio a far rispettare le regole. In qualsiasi ora del giorno (per non parlare della notte) si assiste a un continuo e sistematico lancio di sacchetti di spazzatura, situazione che la Gema, società che si occupa della raccolta nel lotto centro, denuncia da tempo
Montagne di rifiuti ricoprono la città, sacchetti che vengono rimossi e che tornano nel giro di poche ore, rendendo l’aria irrespirabile e con l’arrivo del caldo la situazione non può che peggiorare. E c’è anche qualcuno che, ai microfoni del servizio tg di Antenna Sicilia e Telecolor, confessa le sue responsabilità: “Lo ammetto, la gente butta la spazzatura davanti alla mia casa, perché non dovrei farlo anch’io?”.
Davvero una patata bollente per il neo sindaco Enrico Trantino, che ha indicato nell’emergenza rifiuti una delle due priorità del suo mandato e che invita i cittadini a rispettare le regole e a depositare la spazzatura nei giorni stabiliti dal calendario per ogni singola frazione; invito che però sembra già cadere nel vuoto. Terribile la situazione in via Moncada, dove al posto del cassonetto viene utilizzata una barca, circondata da una mare di rifiuti.