“Quali motivazioni giustificano il mantenimento delle misure di tutela personale all’ex sindaco di Catania Enzo Bianco, visto che usufruirebbe ancora di una scorta di terzo livello con due agenti di scorta e una vettura blindata, malgrado siano passati ben 22 anni da quando non è più ministro dell’Interno?”. Lo chiede in un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi il senatore di Fratelli d’Italia Raoul Russo, rilevando che da parecchi anni lo stesso Bianco non ricopre particolari incarichi istituzionali e pertanto il mantenimento della protezione personale sarebbe in difformità alla legge e alla prassi considerato che la scorta e la tutela, anche alle più alte cariche dello Stato, vengono revocate dopo 12 o 24 mesi dalla conclusione del mandato.
“Se è vero che a Capitano Ultimo, l’uomo che ha arrestato Totò Riina, alcuni dei più stretti collaboratori di Provenzano e che ha stanato molte cosche mafiose, è stata tolta la scorta perché per lui non ci sarebbero ‘particolari segnali di concreto pericolo’, allora perché mantenerla per Bianco”, dice Russo. Nell’interrogazione il senatore rileva come lo scorso 31 marzo l’ex sindaco di Catania sia stato condannato in appello con sentenza esecutiva dalla Corte dei conti della Sicilia alla sanzione dell’incandidabilità per dieci anni a ogni livello della rappresentanza democratica, con l’inibizione a ricoprire qualsiasi incarico amministrativo o di rappresentanza presso organismi pubblici o privati “per avere contribuito al verificarsi del dissesto finanziario dell’ente” nel periodo della sua gestione di capo dell’amministrazione del capoluogo etneo e che lo stesso Bianco sia rinviato a giudizio sia nel procedimento denominato “Università Bandita” in corso presso il tribunale di Catania e sia per la fattispecie penale connessa al dissesto del Comune di Catania.
Il senatore di Fratelli d’Italia ricorda che Bianco è stato ministro dell’Interno oltre venti anni fa, dal gennaio 2000 al giugno 2001; parlamentare fino al 2012; sindaco di Catania nel periodo 2013-2018. “E da allora non ha ricoperto ulteriori incarichi istituzionali, se non quello di consigliere comunale; se confermato, si tratterebbe di un caso in difformità alla legge e alla prassi considerato che la scorta e la tutela, anche alle più alte cariche dello Stato, vengono revocate dopo 12 o 24 mesi dalla conclusione del mandato, per l’ovvia necessità di impiegare l’auto blindata e il personale armato per altre finalità, compresa la lotta al crimine organizzato”.
Russo infine chiede “di conoscere se e quali iniziative il governo intenda adottare per garantire il legittimo e rigoroso impiego delle scorte, al fine di rendere più efficiente il servizio sia per personale impiegato che per risorse utilizzate, per l’ovvia necessità di impiegare l’auto blindata e il personale armato per altre finalità, compresa la lotta al crimine organizzato”.