PALERMO – I finanzieri del Comando provinciale di Palermo nell’operazione ‘Vediamoci Chiaro’ hanno eseguito un’ordinanza cautelare di arresti domiciliari emessa dal gip di Palermo su richiesta della Procura diretta da Maurizio de Lucia a carico di sei persone indagate a vario titolo per corruzione e falso. Disposto anche il sequestro di circa 900 mila euro che sarebbe il guadagno derivato dei delitti contestati agli indagati. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo in collaborazione con la direzione provinciale dell’Inps e hanno svelato un giro di mazzette con al centro Agostino Genova, un dirigente dell’Asp di Palermo, presidente di alcune commissioni provinciali per l’invalidità civile; un medico certificatore, abilitato dall’Inps all’inserimento dei certificati necessari all’avvio delle pratiche di richiesta delle invalidità e diversi intermediari che mettevano in contatto chi era interessato ai benefici assistenziali e i pubblici ufficiali corrotti.
Secondo gli inquirenti, Agostino Genova in cambio di denaro e regali avrebbe redatto, anche usando documenti falsi, verbali di riconoscimento di invalidità senza verificare che i richiedenti ne avessero i requisiti. In alcuni casi gli attestati sarebbero stati rilasciati a chi non ne aveva diritto, in altri le tangenti avrebbero contribuito a velocizzare le pratiche. Nel corso di una perquisizione a casa di Genova sono stati trovati decine di migliaia di euro in contanti e orologi di valore tra cui diversi Rolex. Nel garage di casa dell’indagato era custodita una Porsche. Gli investigatori hanno scoperto anche una sorta di tariffario con le cifre imposte dal dirigente medico per l’istruttoria delle pratiche. Il pubblico ufficiale, inoltre, provvedeva senza il visto collegiale delle commissioni, violando così il regolamento del procedimento. Sono al vaglio centinaia di istanze di invalidità rilasciate dalla commissione. Gli indagati come compenso avrebbero preteso le prime mensilità dei benefici o parte degli arretrati riconosciuti. “Genova è stato espulso dalla Dc – ha comunicato il segretario nazionale Totò Cuffaro -, siamo indignati e disgustati”.
LE INTERCETTAZIONI. “Non trovo un braccialetto” : la frase in codice era questa. E l’interlocutore capiva subito quale fosse la richiesta di Agostino Genova. Fondamentali nell’inchiesta le intercettazioni. Come quella scattata la mattina del 19 aprile 2022 nell’ufficio Commissione Ciechi dell’Asp. Genova parla con il gioielliere Vincenzo Caccamo della pratica di riconoscimento dell’invalidità civile per la madre di Caccamo, Elisabetta Santoro. Il medico consulta, con il proprio Spid, la pratica. In quel contesto dice a Caccamo di non riuscire a trovare un braccialetto. “Glielo faccio avere io dottore”, risponde il gioielliere. Nella stanza arriva poi un geriatra a cui Agostino chiede di visitare tempestivamente l’anziana. Genova parla, inoltre, al gioielliere della sua candidatura al consiglio comunale e l’altro risponde proponendogli un massaggio nel centro estetico del nipote e assicurandogli che gli avrebbe portato il bracciale.
La conversazione prosegue, il medico rivela di voler investire “almeno centomila euro, e senza effettuare un bonifico, in lingotti d’oro e soprattutto senza rischi di controlli o di contestazioni da parte della guardia di finanza”. “E la Finanza te la può sucare – aggiunge – nel senso tu prendi soldi… la Finanza ti può venire a dire ma lei come fa a comprare? Lo può venire a chiedere?”. Poi i due decidono di vedersi il venerdì successivo, dopo la chiusura della pratica. Il successivo 22 aprile, non sapendo di essere intercettato, Genova racconta a un amico “ieri già ho chiuso una pratica con Piero Caccamo quello della parruccheria che c’è in viale Strasburgo che è famosa… suo fratello… io piccioli non ne prendo ma mi regalarono questo ieri (riferendosi al bracciale ndr)”. Il giorno successivo, infine, il pubblico ufficiale avverte il gioielliere che sta per completare la pratica della madre. “Sto cercando di fare la pratica di tua mamma. Così mi levo il pensiero”.
Dalle intercettazioni emergono anche i ricatti. “Chi te l’ha fatto vincere l’accompagnamento? Il medico e l’avvocato… è giusto…? Il medico e l’avvocato”: così il medico Agostino Genova chiedeva a una donna a cui aveva fatto avere l’indennità di accompagnamento di saldare il suo conto: 4 mila euro. Poi la minacciava di farle togliere l’assegno dal dottore: “Vabbè ora poi te la vedi… che te la fa togliere il dottore… andiamo. Te la fa levare… te la fa togliere… l’accompagnamento e non ne prendi più”.
GLI INDAGATI. Gli indagati sono Agostino Genova, 70 anni, di Partinico e residente a Palermo, coordinatore ufficio invalidi civili dell’Asp Palermo e presidente della prima commissione invalidi civili e della commissione ciechi civili, assessore ai servizi demografici del Comune di Partinico dal dicembre 2022: è indagato per corruzione e falso in atto pubblico. Rosario Cammalleri, 74 anni di Cattolica Eraclea (Ag) e residente a Palermo, medico, indagato per corruzione, Pietra Di Fiore, 70 anni di Palermo, indagata per corruzione, Carlos Battaglia, 58 anni, venezuelano, residente a San Giuseppe Jato (Pa), indagato per corruzione, Calogero Randazzo, 48 anni, rappresentante di un Caf a San Giuseppe Jato (Pa), indagato per corruzione, e Tiziana Guadalupi, 52 anni di Palermo, indagata per corruzione.
IL GIP: “ALLARMANTE ILLEICITA'”. “Un’allarmante illiceità caratterizza l’operatività delle Commissione invalidi e ciechi civili di Palermo, e, più in particolare, la figura del presidente Agostino Genova. Nel corso delle indagini è emersa l’esistenza di un sistema corruttivo diffuso e radicato nel tempo, che costituisce la regola di funzionamento della predetta commissione, fondato sullo stabile asservimento del presidente Genova agli interessi di alcuni soggetti intermediari collettori di pratiche come Randazzo Calogero, Di Fiore Petra, Cammalleri Rosario, Guadalupi Tiziana, Battaglia Carlos”, scrive il gip Clelia Maltese nel provvedimento cautelare. “L’operatività di tale sistema corruttivo – spiega – ha comportato, e continua verosimilmente a comportare, la trattazione irregolare, a opera di un numero impressionante di pratiche riguardanti il riconoscimento dell’invalidità civile e della cecità, in modo da aggirare la normativa di settore e ottenere la rapida e positiva evasione di richieste che altrimenti sarebbero state verosimilmente rigettate”.
DIRIGENTE ASP ERA ANCHE ASSESSORE NUOVA DC. Agostino Genova, il dirigente medico dell’Asp di Palermo, era stato nominato dalla Dc Nuova come il responsabile dei rapporti con i partiti politici e le forze sociali per la provincia di Palermo. La nomina gli era stata conferita direttamente dal commissario nazionale della Dc Nuova, Totò Cuffaro. “L’esperienza politica, personale e professionale di Agostino Genova, è un valore aggiunto per il partito. Siamo consapevoli che riuscirà a dare un importante contributo per la crescita del partito”, aveva detto Totò Cuffaro. Il dirigente medico dell’Asp era stato candidato nella Dc Nuova sia in consiglio comunale a Palermo, prendendo 528 voti, che a Partinico. Non aveva guadagnato il seggio in nessuno dei due consigli, ma lo stesso il partito lo aveva designato assessore ai Servizi demografici e rapporti con il consiglio comunale al comune di Partinico. “La Dc – si leggeva in una nota di Pippo Enea, vicecommissario regionale della Dc Nuova – augura buon lavoro al neo sindaco di Partinico Pietro Rao, a tutta la giunta comunale e in particolare al nostro assessore Agostino Genova. Siamo sicuri che la nuova amministrazione saprà dare le giuste risposte alla cittadinanza. La Dc, con Genova, conferma coerentemente l’assessore già designato prima delle elezioni”. Con una nota, la Dc ha annunciato la sospensione di Genova dal partito con effetto immediato: “Ci riserviamo, se i fatti dovessero essere confermati, di procedere alla sua espulsione”.
ASP PALERMO: “DISGUSTATI”. L’Asp di Palermo si costituirà parte civile nei confronti dell’ex dipendente dell’Azienda sanitaria, Agostino Genova. “Si apprende dalla stampa dell’inchiesta che ha coinvolto il medico Agostino Genova, collocato in pensione dal 31 dicembre scorso – ha detto il commissario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – siamo indignati e disgustati a leggere il contenuto delle intercettazioni pubblicate dai giornali, ma soprattutto siamo indignati da quanto emerso dall’inchiesta. Ci costituiremo in tutte le sedi a tutela dell’immagine e dell’onorabilità dell’Asp di Palermo”. Genova, ex dirigente medico dell’Asp, aveva, tra l’altro, partecipato al concorso per direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina legale della stessa Azienda, risultando inidoneo.