PALERMO – Tra gli studenti palermitani impegnati negli esami di maturità pochissimi hanno scelto il tema di letteratura, “anche perché Quasimodo e Moravia – sottolineano in tanti – non erano presenti nel programma”. I giovani maturandi sono stati attratti più dalle tracce su Piero Angela e l’innovazione tecnologica, e soprattutto sull’atteggiamento del tutto e subito e l’incapacità di attendere segnato dai messaggi immediati e dalla mediazione virtuale dei social.
Tanti gli studenti che si sono cimentati su questo ultimo tema e che hanno mostrato molta diffidenza sul ruolo dei social nelle loro relazioni. “Il messaggio immediato di WhatsApp, Instagram e Messanger snatura quella che è la relazione umana”, racconta Noemi Pizzo appena uscita dopo aver finito la prova d’italiano al liceo Classico Vittorio Emanuele II. “Io credo più nelle lettere – aggiunge Noemi -, nei pensieri scritti partoriti da una riflessione. La trepidazione di ricevere una lettera. Io quando posso scrivo le lettere e punto ad avere relazioni vere e reali e non virtuali. Mi piace incontrare gli amici, discutere parlare e non affidarmi a messaggini che nulla hanno del fascino dell’attesa”.
Tanti hanno fatto la stessa scelta di Noemi. Come Jonathan Bellomo, Nicolò Vassallo, Francesco Cortegiani e Alessio Ribaudo del liceo scientifico Benedetto Croce. Per tutti loro il giudizio sui social e sulle relazioni virtuali è impietoso. “Noi siamo fruitori di questi sistemi, ma ci rendiamo conto che questi sistemi impoveriscono le nostre relazioni – dicono -. I messaggini sono effimeri come lo sono le relazioni che nascono sui social. Dovremmo tornare indietro e puntare più su luoghi di incontro reali come i nostri genitori”.
La tecnologia è un altro dei temi più gettonati dagli studenti. Ma c’è un aspetto che li preoccupa. “L’intelligenza artificiale la viviamo con molta diffidenza e molta paura – dicono -. Non vorremmo essere sopraffatti dalle macchine e dai robot. Lo sviluppo tecnologico descritto da Piero Angelo ha aspetti positivi, ma l’uomo deve restare al centro della scienza e non esserne sopraffatto”. C’è anche chi ha scelto la traccia sugli scritti di Oriana Fallaci. “Non conoscevo la scrittrice – dice Roberto Buscemi che da grande vuole fare il paleontologo – ma mi affascina il tema della libertà. Per me non è la pura libertà di azione, ma libertà è poter esprimere le proprie emozioni e potere essere libero di creare relazioni d’amore vere che valgono più di qualunque tesoro sulla terra”.