Per fare fronte all’emergenza aeroporto di Catania, dopo il rogo del 16 luglio scorso nel Terminal A che ha comportato la chiusura almeno fino a lunedì prossimo, potrà essere utilizzato lo scalo dell’aviazione militare italiana di Sigonella. Lo ha reso noto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, che ieri sera ha chiamato il ministro della Difesa. Guido Crosetto ha informato il governatore “circa la possibilità dell’uso dello scalo militare” come era accaduto durante l’emergenze cenere vulcanica dell’Etna.
“Ieri sera – afferma Schifani – ho chiesto la possibilità dell’utilizzo dello scalo dell’aeroporto militare di Sigonella, dopo aver rappresentato il grave stato di criticità in cui si trova il sistema aeroportuale siciliano a seguito della ridottissima attività dello scalo di Fontanarossa. Il ministro, dopo le dovute consultazioni, ha dato l’ok”. È prevista oggi una riunione operativa tra il comandante italiano della base di Sigonella e il direttore che gestisce dell’aeroporto di Catania. Secondo le prime informazioni l’ipotesi è quella di effettuare il check in dei passeggeri a Fontanarossa, i quali saliranno a bordo di autobus diretti a Sigonella, dove poi decolleranno gli aerei di linea. Lo stesso avverrà, con la procedura inversa, per i voli di ritorno a Catania. Una misura simile fu adottata già nel 2012.
Intanto il Codacons continua a battere sugli enormi disagi causati dalla chiusura: “E’ un vero e proprio caos aeroporti in Sicilia, e deve intervenire il governo per garantire l’ordine pubblico, la sicurezza e i diritti dei passeggeri. I viaggiatori continuano a subire colossali disservizi e la situazione non solo non è tornata alla normalità, ma peggiora di giorno in giorno, con passeggeri abbandonati a loro stessi, scarsa informazione e nessuna assistenza a chi deve imbarcarsi dalla Sicilia”.