Non sono trascorse che poche ore dalla fine dei disagi del sabato nero dei cieli a causa dello sciopero che una nuova emergenza – il rogo in un’area dell’aeroporto di Catania e la chiusura di uno dei terminal più trafficati del Paese – rimette a dura prova la macchina del trasporto aereo italiano. E proprio nel momento in cui gli spostamenti dei turisti verso i meravigliosi lidi siciliani la stanno già mettendo a dura prova. Neanche a dirlo da stamattina sono roventi non solo le temperature ma anche i centralini di vettori aerei, agenzie di viaggi, tour operator, compagnie di rimborsi ma anche compagnie ferroviarie, pullman e noleggio di auto. E riparte la giostra dei voli riprotetti, delle richieste di rimborso e soprattutto delle crisi di nervi dei passeggeri, specialmente quelli in viaggio per le agognate vacanze.
A rischio secondo i calcoli fatti da ItaliaRimborso, che ha sede tra l’altro proprio in Sicilia, ci sono quasi 120mila passeggeri in tre giorni. “Nonostante il vettore aereo – spiega il ceo della Claim Company Felice D’Angelo – non sia responsabile dei pesanti disservizi, e per questo motivo non spetta la compensazione pecuniaria ai passeggeri, secondo il Regolamento 261 del 2004 è previsto il rimborso delle spese extra sostenute dal viaggiatore per raggiungere la meta prefissata, qualora la stessa compagnia non abbia provveduto ad assistere il passeggero. Si hanno due anni per fare richiesta”. Concorda il Codacons che aggiunge che “è importante che i viaggiatori conservino tutte le ricevute delle spese extra sostenute, ai fini dei dovuti rimborsi”.
Federconsumatori fa notare che “al momento non sono note le cause dell’incendio, ma nel caso in cui emergesse una colpa della società di gestione per il verificarsi dell’evento, si può ipotizzare una responsabilità extracontrattuale della stessa. E quindi i passeggeri che subissero danni – spiega – potrebbero chiederle risarcimenti”. “L’aeroporto Bellini di Catania – aggiunge l’imprenditore siciliano Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo e di Confesercenti Sicilia – è lo scalo più importante per traffico passeggeri dell’isola. Uno stop in piena stagione non fa certamente bene al turismo di un’isola come la Sicilia che già sconta una carenza grave di infrastrutture. Un plauso va fatto i vigili del fuoco ai servizi di terra che hanno gestito l’emergenza incendio in modo eccezionale”.
Sulle pesanti ricadute sul lavoro degli agenti di viaggio che devono spesso farsi carico delle carenze dei vettori aerei è molto chiaro Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto, Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio: “Al di là della eccezionalità della situazione, stiamo vedendo ancora una volta tutti i limiti delle compagnie aeree sul fronte dell’assistenza ai passeggeri. Gli utenti sono stati abbandonati nell’organizzazione degli spostamenti da uno scalo all’altro nei casi di riprotezione, salvo poi eventualmente accordare i rimborsi. Inoltre i call center dei vettori sono in tilt o stanno comunque avendo tempi di attesa biblici per chi chiede informazioni. E poi ci risulta che qualche compagnia non abbia nemmeno inviato una mail con l’alert sul volo cancellato”. Infine la Fiavet sottolinea “l’incidente si aggiunge a un’estate calda del trasporto aereo che vede alcune mete del turismo soffrire di isolamento perché sotto l’egida di poche compagnie con poca concorrenza, e quindi raggiungibili talvolta a costi molto elevati. Lo sviluppo del turismo – conclude – si basa anche e soprattutto sull’efficienza e l’accessibilità dei trasporti che meriterebbe un discorso molto più ampio a livello siciliano, italiano e europeo”