Cosa distingue la medicina dalla chirurgia estetica? Una differenza importante c’è ed è rappresentata dal fatto che si tratta di una branca meno invasiva che non utilizza, insomma, operazioni chirurgiche per correggere gli inestetismi o i difetti del paziente. I trattamenti di medicina estetica hanno, inoltre, tempi di convalescenza solitamente brevi e sono poco dolorosi. Il mercato globale sia della chirurgia sia della medicina estetica sta crescendo rapidamente in tutto il mondo e, anche se rimane ancora prevalentemente dominato dagli Stati Uniti, dove sono state effettuate un numero record di oltre cinque milioni di procedure non chirurgiche nel 2021, in Italia cresce rapidamente ed è prevalentemente retaggio delle donne, con l’86.5% delle procedure, ma l’interesse da parte degli uomini è in costante aumento.
Si stima, infatti, che le richieste di trattamenti non chirurgici da parte degli uomini sia aumentato del 25.4% dal 2008. In questo contesto nel nostro Paese gli Ordini dei medici stanno istituendo commissioni e invitando i colleghi interessati a iscriversi ad appositi albi o registri. Anche a Catania l’Ordine non è voluto restare indietro ed è stata appena istituita una Commissione per la medicina estetica e rigenerativa che dovrà fare chiarezza sia a livello istituzionale, che attraverso un attento controllo della comunicazione agli utenti, proprio sulla definizione di questa disciplina, sui suoi campi d’azione e su chi siano i professionisti che abbiano maturato competenze sufficienti per poterla praticare.
A questo proposito è intento della commissione istituita dall’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Catania, fare un passo avanti e proporre direttamente alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, l’istituzione di un registro nazionale dei medici estetici. Della commissione fanno parte Salvatore Martino Curatolo che ne è anche il coordinatore, Elisa Nicotra, Paola Tatoni, Cristina Virzì, Giovanni Scornavacca, Nicolò Sofia e Rocco De Pasquale. “Il registro consentirà alla commissione l’adozione di atti formali in materia di medicina estetica e rigenerativa, assicurando che le attività consentite ai professionisti si realizzino nel rispetto delle norme deontologiche di settore – spiega Curatolo – tali attività potranno altresì essere condivise in seno al Consiglio direttivo dell’Ordine per acquisire maggiore validità. Il registro, infatti, istituisce un elenco nel quale confluiranno i titoli e le competenze formative maturate dai medici chirurghi e dagli odontoiatri che operano nella branca della medicina estetica. L’inserimento nel Registro dei medici chirurghi e odontoiatri esperti in medicina estetica rappresenta un elenco formale di soggetti titolari di particolari qualifiche che, in ogni caso, sono tenuti al rispetto capillare delle norme etiche della professione medica quale baluardo e monito di ciascun sanitario nello svolgimento dell’attività professionale”. In Italia la medicina estetica non è compresa nell’elenco delle specialità medico-chirurgiche riconosciute a livello europeo ma fa parte del curriculum formativo di numerose specialità come dermatologia, otorinolaringoiatria, chirurgia vascolare, plastica e maxillo-facciale.
(Nella foto da sinistra Nicolò Sofia, Paola Tatoni, Salvo Curatolo, Elisa Nicotra e Cristina Virzì)