PALERMO – Il comitato cittadino “il Mare di Sferracavallo” denuncia di aver riscontrato reflui maleodoranti nelle acque antistanti il tratto di costa chiamato “agli Scivoli”, malgrado gli ultimi campionamenti certifichino valori di inquinamento al di sotto dei limiti consentiti. È una situazione piuttosto complessa – è l’allarme – che richiede un controllo approfondito da parte degli organi preposti nei punti in cui avvengono gli sversamenti, facilmente rilevabili in quanto spesso lasciano tracce in superficie ma che richiedono un’indagine a monte, da dove cioè avviene l’immissione in falda.
Siamo convinti che i valori microbiologici siano scesi perché il mare, per fortuna, si autorigenera ma il problema non è stato risolto, in quanto i bagnanti nel tratto di mare che va dallo stabilimento balneare alla Baia del corallo riscontrano strane chiazze maleodoranti. Quest’anno eravamo fiduciosi – prosegue la denuncia – che lo stato delle acque potesse migliorare, visto che nell’impianto di trattamento reflui di Barcarello, con il nuovo sistema di sollevamento a monte dei liquami, non avvengono più sversamenti né tramite il pennello né tantomeno sotto costa, come comunicato il 12 giugno dell’ing. Sergio Agati (Resp. Unità IESF dell’Amap s.p.a.), “l’impianto di sollevamento fognario di Sferracavallo dal 17/04/2023 è stato attivato con continuità e pertanto i liquami delle borgate di Tommaso Natale e di Sferracavallo vengono attualmente rilanciati verso l’impianto di Fondo Verde per la depurazione finale”.
La stessa AMAP ha effettuato controlli nella condotta di via Plauto, soprastante la via Florio che si affaccia sugli Scivoli, per stabilire eventuali perdite, fino ad oggi non riscontrate. Sono stati interessati tutti gli organi competenti, soprattutto il Nucleo Operativo Protezione Ambiente del comune di Palermo, con la speranza che effettuando gli opportuni controlli si possa trovare la causa degli sversamenti. Il comitato cittadino “il Mare di Sferracavallo” continuerà a denunciare con tutti i mezzi possibili questa grave criticità, affinché l’Area Marina Protetta Capo Gallo-Isola delle Femmine sia tutelata da tale scempio ambientale.