Incidere il proprio nome e postare il video sui social, in barba alla legge, e poco importa se questo significa deturpare il Colosseo: in meno di un mese è la terza volta che dei turisti danneggiano il più celebre simbolo della romanità nel mondo. L’ultima volta è accaduto ieri pomeriggio, con protagonista stavolta uno studente tedesco, accompagnato da un insegnante. A chiamare i carabinieri che lo hanno denunciato è stato il personale di vigilanza: il turista 17enne è stato denunciato e multato perché sorpreso e fermato mentre grattava su una parete del piano terra del monumento, deteriorando una parte del laterizio.
IL CASO DELLA TURISTA SVIZZERA. Solo due giorni fa era stata invece una turista svizzera, anche lei di 17 anni, ad essere filmata mentre incideva la lettera iniziale del suo nome su un basamento del Colosseo: la ragazza rischia il carcere e fino a 15mila euro di multa per deturpamento e deterioramento di beni culturali. Il reato di cui è accusata è anche punito con la reclusione da due a cinque anni. Ad immortalare il gesto è stata una guida turistica italiana che ha allertato la vigilanza del parco archeologico del Colosseo, la quale a sua volta ha chiamato i carabinieri. La minore, in vacanza con la famiglia nella capitale, è stata denunciata dopo essere stata portata nella caserma dei carabinieri e dovrà inoltre rispondere dell’accusa di violazione del regolamento di polizia urbana, che prevede il divieto di imbrattare, disegnare, incidere o compromettere il patrimonio artistico, storico e monumentale della città.
IL PRIMO EPISODIO. Il terzo episodio risale a qualche settimana e aveva suscitato l’indignazione dello stesso ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: un giovane turista di origini bulgare, ma residente da tempo in Inghilterra, aveva inciso il suo nome e quello della fidanzata sui muri dell’Anfiteatro Flavio. Il video, finito sul web, aveva creato una tempesta social con relativa denuncia presentata dall’ente Parco Colosseo, che ha dato impulso alle indagini dei carabinieri e infine alla sua identificazione. L’iter della denuncia sta facendo il suo corso e anche in questo caso il ragazzo rischia una maximulta da almeno 15mila euro e il carcere fino a cinque anni.
LE DENUNCE NEGLI ANNI. Negli anni molti turisti sono stati multati o denunciati per aver sfregiato uno dei simboli più rappresentativi della Capitale. Tra il 2017 e il 2018, per esempio, sono state oltre 40 le segnalazioni all’autorità giudiziaria e i colpevoli sono stati quasi sempre turisti. A fine 2018 un americano ha staccato e tentato di portar via dal monumento un frammento di laterizio finendo per portarsi a casa una denuncia per danneggiamento aggravato e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. Nel 2019, invece, sono stati quattro i casi di incisioni: prima una donna ha scritto su un pilastro le iniziali dei suoi figli e del marito, poi una studentessa bulgara di 17 anni ha provato a incidere la lettera K – quella del suo nome – su una parete del primo ordine del monumento. A seguire le denunce sono scattate, per la stessa ragione, per un ungherese di 29 anni e per un uruguaiano di 32. Ma tantissimi sono i casi che si registrano ogni anno. Quasi tutti riguardano l’incisione-ricordo, ma non sono pochi neanche i casi in cui i turisti cercano di portarsi a casa un pezzo di Anfiteatro, raccogliendo o staccando frammenti delle pareti. Nel 2017, uno di questi venne ritrovato nello zaino di un turista canadese di 15 anni in gita scolastica a Roma. Ad incastrarlo, allora come oggi, fu la foto di un visitatore.