PALERMO – “Non vogliamo che ci siano avvoltoi in via D’Amelio, ipocriti che portino corone e onori fasulli”. Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia e animatore del movimento delle agende rosse, rinfocola le polemiche sulla manifestazioni che si svolgeranno a Palermo il 19 luglio, per il 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio. “Ho giurato – spiega Borsellino – che non avrei più permesso simboli di morte laddove c’è l’Albero della pace voluto da mia madre e dove intendo realizzare un Giardino della pace”.
“Le esternazioni del ministro Nordio – prosegue il fratello del magistrato ucciso -, al di là del loro esito, hanno mostrato la volontà di demolire la legislazione pensata da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per dare gli strumenti necessari a combattere la criminalità organizzata. Non deve essere consentito. L’antimafia non si è spaccata oggi, le varie organizzazioni non hanno lavorato all’unisono anche perché si occupano di cose diverse. Libera di beni confiscati, le Agende rosse di giustizia e verità. Purtroppo quello che mi ha addolorato in questo ultimo anniversario è chi ha trovato la maniera di attaccare i movimento delle Agende rosse, predicando che non ci siano divisioni”.
“L’antimafia non si è spaccata oggi, le varie organizzazioni non hanno lavorato all’unisono anche perché si occupano di cose diverse. Libera di beni confiscati, le Agende rosse di giustizia e verità. Purtroppo quello che mi ha addolorato in questo ultimo anniversario è chi ha trovato la maniera di attaccare il movimento delle Agende rosse, predicando che non ci siano divisioni”, ha concluso Salvatore Borsellino.
Anche la Cisl prende posizione. “Il prossimo 19 luglio non aderiremo al corteo e saremo alle 16.58, ora della strage, in via D’Amelio per commemorare gli eroi uccisi dalla mafia in quel tragico giorno del 1992. Riteniamo sia giusto farlo in punta di piedi, perché il 19 luglio sia dedicato alla commemorazione e a ribadire l’impegno a favore della legalità che è un fatto quotidiano vissuto in tutti i luoghi in cui opera ciascuno di noi”, dice il segretario generale Cisl Palermo-Trapani Leonardo La Piana. La Cisl non aderisce al corteo, organizzato tra gli altri dalla Cgil, e sarà presente con un grande striscione che sarà tenuto dai suoi dirigenti, con una frase del giudice Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. “Riteniamo importante restare uniti contro la mafia che vuole dire fare ognuno la propria parte per la legalità nei compiti di ogni giorno, evitando la sindrome della sedia a dondolo, di chi resta fermo nelle proprie convinzioni, pensando invece di muoversi – aggiunge La Piana – Partecipare al minuto di silenzio come ogni anno, ci sembra il modo più opportuno per onorare la memoria di chi, come tanti altri ‘eroi del nostro tempo’ ha perso la vita per il bene comune, per una idea di Stato libero dal cancro mafioso che deturpa l’immagine, distrugge l’economia buona e spegne la speranza di futuro delle nostre giovani generazioni”.
In occasione dell’anniversario della strage si svolgeranno due manifestazioni, una organizzata dal cartello di associazioni e movimenti, comprese le Agende rosse, che ha promosso un corteo all’insegna dello slogan “Basta Stato Mafia”, dall’albero Falcone a via D’Amelio, l’altra sarà la tradizionale fiaccolata promossa ogni anno dalla destra. La premier Giorgia Meloni ha fatto sapere che sarà a Palermo per ricordare Paolo Borsellino.