E’ arrivata una sostanziale conferma alle accuse contenute nella querela dalla lunga audizione, durata oltre tre ore davanti agli investigatori della Squadra mobile milanese e ai pm, della 22enne che ha denunciato di aver subito abusi sessuali da parte di Leonardo Apache La Russa, il figlio 21enne del presidente del Senato Ignazio e che è indagato da qualche giorno per violenza sessuale. La ragazza, ex compagna di liceo del terzogenito dell’esponente di FdI, aveva già raccontato nella querela, depositata dal legale Stefano Benvenuto il 29 giugno e arrivata sul tavolo dei magistrati il 3 luglio, che quella sera del 18 maggio, verso mezzanotte, era andata a ballare con un’amica alla discoteca Apophis, locale esclusivo nel cuore di Milano. Là ha incontrato Leonardo che le avrebbe offerto un paio di cocktail.
IL RACCONTO. Ha riferito, poi, di essersi “risvegliata” la mattina dopo, verso mezzogiorno, senza ricordare nulla di quanto accaduto quella notte, ma che era “confusa” e “nuda” sul letto del 21enne. “Siamo venuti qui dopo la discoteca con la mia macchina”, le avrebbe detto lui, stando alla versione della giovane. E le avrebbe anche spiegato che “aveva avuto un rapporto con me sotto effetto di sostanze stupefacenti” e che anche un suo amico, che stava dormendo in un’altra stanza, aveva “avuto un rapporto con me a mia insaputa”. Nella deposizione di oggi, iniziata prima di mezzogiorno e conclusa verso le 15, la ragazza, davanti all’aggiunto Letizia Mannella e al pm Rosaria Stagnaro, ha confermato, in sostanza, il quadro delle accuse, con quel ‘black out’ dopo i drink bevuti e il sospetto, al risveglio, di essere stata drogata. Anche se gli inquirenti ora dovranno vagliare attentamente i dettagli messi in fila nel verbale.
LA VISITA IN CLINICA. Quando è stata visitata, il pomeriggio del 19 maggio, alla clinica Mangiagalli è risultata positiva a cocaina e cannabis, che ha riferito di aver assunto, e anche alla benzodiazepine e lei stessa ha chiarito di fare uso di tranquillanti. Uno dei punti dell’indagine sarà accertare, se possibile anche se molto complicato, se alla 22enne siano stati somministrati sedativi. Nel frattempo, è stato indentificato e potrebbe essere indagato, con l’accusa che cambierebbe in violenza sessuale di gruppo, l’amico di Leonardo che era in casa, uno dei dj della serata.
LE TESTIMONIANZE DEGLI AMICI. Per riempire ancora di particolari lo scenario dell’inchiesta oggi investigatori e inquirenti hanno anche ascoltato tre testimoni. Tra loro l’amica con cui la 22enne andò a ballare e alla quale, poi, mandò messaggi via chat la mattina del 19 maggio dalla casa della famiglia La Russa. “Mi ha drogata, per forza”, le scrisse. “Lui ti ha offerto il drink (…) è dopo il drink che sei diventata strana strana”, le ha risposto l’amica, a cui è toccato oggi chiarire in che condizioni fosse (non riusciva a parlare, stando ai suoi messaggi) quando è rimasta con Leonardo, mentre lei tornava a casa in taxi verso le tre di notte. E’ stata ascoltata anche l’amica del cuore della ragazza: pure con lei chattò quel mattino, tanto che quest’ultima si offrì di accompagnarla alla clinica per gli accertamenti medici. E poi ancora un’altra giovane, una conoscente della 22enne, che quella notte la vide nel locale. Intanto, in Procura è stato ribadito oggi che il cellulare di La Russa junior al momento non è stato sequestrato, mentre gli investigatori stanno lavorando su molti elementi, come le analisi di altri telefoni, le immagini di telecamere di sorveglianza e altre testimonianze da raccogliere nei prossimi giorni. Mentre la difesa del 21enne continua a ribadire la sua totale estraneità alle contestazioni, parlando di rapporti consenzienti, tra le persone che potrebbero essere chiamate a testimoniare c’è anche Ignazio La Russa, che in una nota nei giorni scorsi aveva riferito di avere “incrociato”, assieme alla moglie, la giovane “al mattino, sia pur fuggevolmente”, spiegando che “appariva assolutamente tranquilla”.