MARZAMEMI (SIRACUSA) – Discariche piene all’inverosimile, mancanza di presidi medici, carenza idrica, assenza di un progetto di valorizzazione del territorio. Protestano da giorni i commercianti di Marzamemi, borgo da sogno a pochi chilometri da Noto e da Pachino, che se d’inverno conta poche centinaia di abitanti, d’estate si anima con quasi 10 mila presenze turistiche. “Il borgo soffre e noi siamo abbandonati da chi governa. Nel momento in cui le imprese del turismo affrontano l’alta stagione – dicono gli esponenti del Centro commerciale naturale di Marzamemi – noi imprenditori di Marzamemi siamo costretti a protestare e attivare manifestazioni di dissenso verso il modo improvvisato, insensato e dittatoriale con cui il sindaco di Pachino, Carmela Petralito, gestisce questo luogo di lavoro, investimento e accoglienza internazionale”.
I commercianti lamentano di aver chiesto, invano, un incontro con la prima cittadina a capo di una coalizione di centrodestra per programmare la stagione turistica 2023 “colma di problematiche, che affrontiamo in perfetta solitudine. Il sindaco ha rifiutato perfino di accogliere le valutazioni della Consulta Marzamemi, organismo comunale che comprende anche le associazioni di categoria. E da sola, senza giunta, senza esecutivo, senza assessori competenti in materia, senza che lei stessa abbia competenza e conoscenza di luoghi, settori produttivi e dinamiche turistiche, ha preso decisioni che contestiamo, avviando azioni di protesta”.
In piazza i commerciati in queste serate hanno letto davanti a un pubblico di turisti stupito le loro motivazioni. Che comprendono anche l’assenza di presidi medici adeguati. “C’è solo una guardia medica attiva fino alle 14 – racconta Corrado Castelluccia, commerciante – e per il primo ospedale bisogna arrivare ad Avola che dista quasi 40 minuti da qui”. Nei mesi scorsi, raccontano i residenti, un 37enne ha avuto un infarto e la mancanza di un ospedale vicino ha reso impossibile salvarlo.
Poi c’è il problema dei rifiuti: “Le discariche sono piene e i rifiuti vengono spesso dati a fuoco, producendo danni all’ambiente e alla salute”, raccontano alcuni residenti, tra i quali i gestori dello stabilimento Brizo. “Sono tutte questioni emergenziali – scrivono in un manifesto rivolto alla prima cittadina i commercianti di Marzamemi – che devono essere risolte immediatamente. Anche quest’anno si è persa l’occasione di programmare e porre le basi per risolvere le problematiche storiche del borgo e di Pachino. Chiediamo una risposta almeno per le questioni più drammatiche, quali il servizio di guardia medica e la crisi idrica che sta lasciando a secco quartieri e attività senza una parola e una comunicazione da parte sua. Non comprendiamo perché lei sia in guerra con le imprese turistiche della sua stessa città e non ci consideri patrimonio economico e sociale della comunità”.
Nello specifico, i commercianti chiedono anche una diversa collocazione del mercato artigianale, valore aggiunto di Marzamemi: “va decongestionata la piazza e le zone limitrofe, chiediamo un tavolo tecnico urgente con al capitaneria per la creazione dell’area mercatale di viale Ionio, area preziosa di ingresso nel borgo antico che darà massima visitilità alle bancarelle artigianali e maggiore respro al centro storico”, concludono.
“Lunedì prossimo parteciperò, insieme ai responsabili dei settori interessati, ad una riunione della Consulta Pro-Marzamemi nell’aula consiliare del Comune di Pachino”, dice la sindaca di Pachino, Natalina Carmela Petralito. “Le vicende relative al borgo di Marzamemi investono la gestione dell’ordine pubblico, di squisita competenza tecnica dei rispettivi uffici comunali, che sempre hanno profuso il massimo impegno per garantire la corretta esecuzione dei servizi svolti. Già nella giornata di ieri ho scritto al prefetto di Siracusa per chiarire alcuni aspetti dei fatti avvenuti. Essendo stato richiesto l’interessamento dell’autorità prefettizia, confido che tutto verrà gestito correttamente e chiarito in breve tempo. Sino ad allora, ritengo sia doveroso attendere le determinazioni delle autorità competenti nel rispetto dei reciproci ruoli istituzionali”.