CATANIA – E’ stata ricostruita la dinamica della sparatoria che il 30 giugno scorso ha portato alla morte di un operaio albanese e al grave ferimento di un italiano. La Procura ha fermato i tre presunti autori della spedizione punitiva di via Santo Cantone. Si tratta di Giovanni Pasqualino Di Benedetto, 27 anni, Antonino Castelli, 33 anni e Pasqualino Ranno di 29 anni. I tre sono accusati di tentato omicidio, omicidio e di porto e di illegale detenzione di armi. La polizia ha diffuso le immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza di via Cantone che documentano la fuga di tre persone, per la procura i tre fermati, in sella a un unico scooter. Una moto, uno scooter e una vettura arrivano in via Cantone alle 12.54. Alle 13.17 si odono tre colpi di pistola provenire da un appartamento di uno stabile. Alcune telecamere poi documentano alle 13.20 la fuga di tre persone in sella a uno scooter.
Le indagini, eseguite dalla polizia, hanno ricostruito l’accaduto: Di Benedetto sarebbe, in concorso con Castelli e Ranno, l’autore dell’omicidio ai danni del cittadino albanese e del tentato omicidio nei confronti di altro soggetto italiano tuttora ricoverato. I sopralluoghi hanno permesso di trovare sul posto tra le altre cose, due ogive, una pistola calibro 38, tre bossoli e tre cartucce del medesimo calibro. Sembra che Di Benedetto, che ha precedenti per reati contro il patrimonio, dopo avere ucciso l’albanese abbia anche tentato di ammazzare l’italiano non riuscendoci solo perché l’arma si sarebbe inceppata e grazie alla reazione della vittima designata che si è lanciato dal balcone al secondo piano. E’ ancora un mistero il movente e le indagini della polizia vanno avanti per meglio accertare la dinamica dei fatti o le motivazioni che hanno portato al sanguinoso epilogo.