CATANIA – Generatori di emergenza in funzione, frigoriferi spenti e tonnellate di alimenti da buttare. Questo è il risultato di oltre tre giorni di totale backout nei lidi lungo il litorale della Plaia di Catania, che accolgono 90.000 persone al giorno. “Stiamo facendo letteralmente i salti mortali – dice un responsabile – per sopperire alle evidenti mancanze e alle responsabilità di altri. I danni sono inimmaginabili, tanta merce è da buttare e tante attrezzature sono ormai inservibili. E’ vero che l’emergenza riguarda l’intera città ma è altrettanto innegabile che la situazione qui alla Plaia è ben nota da tempo: le linee di distribuzione e le cabine sono obsolete e il gestore, quando ci sono stati gli aumenti in bolletta, ha prelevato subito gli oneri di distribuzione. Adesso, che bisogna operare con la stessa tempestività, al contrario, si procede con lentezza e non nella misura dovuta, specialmente di fronte a soggetti deboli e in difficoltà. Fortunatamente l’utenza apprezza tutti i nostri sforzi”.
Il tono si accende: “Noi paghiamo le bollette. E ci dispiace che gli introiti maggiori, ricavati in passato da Enel, non siano stati destinati per ripristinare il normale stato della rete di distribuzione. Dispiace che certa gente che parla di tavoli tecnici si permetta il lusso di giocare con la pelle delle persone, e parlo anche di ospedali, della cittadinanza, dell’acqua: tutto questo è di una gravità inaccettabile. Il sistema Enel non funziona. Adesso faremo valere le nostre ragioni nelle sedi opportune”.