LAMPEDUSA – Visita lampo del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson all’interno dell’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa. La Croce Rossa italiana e la polizia li hanno accompagnati lungo i viali e i padiglioni che ospitano i migranti. La struttura non è al momento sovraffollata, non come lo era venerdì 23 giugno quando venivano ospitati 3.300 persone a fronte di poco meno 400 posti disponibili. All’incontro era presente il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino.
“Voglio ringraziare Ylva Johansson, la commissaria europea agli Affari Interni, perché è la prima volta che succede che un commissario europeo viene qui a Lampedusa – ha detto Piantedosi -. Lo vediamo come un segno, la vicinanza dell’Europa ai problemi dell’Italia e di Lampedusa, ai Paesi di primo arrivo dei migranti. E’ una presenza concreta quella di Ylva Johansson che è stata preceduta e verrà seguita anche da atti concreti che la commissione europea sta ponendo in essere per supportare l’Italia in questo delicato compito di essere Paese di primo ingresso”.
“L’hotspot di Lampedusa continuerà a esistere con la stessa vocazione attuale, ossia quella di base di transito. L’azione del dipartimento, aveva detto Valenti, adesso vorrà traguardare anche altri obiettivi. Il primo, condiviso a livello europeo, è realizzare un più rapido rimpatrio dei soggetti che non hanno titolo a rimanere sul territorio, quindi la realizzazione di centri di trattenimento. E non escludo che uno, il primo, si possa fare anche qui, sull’isola”, ha aggiunto Piantedosi. Una dichiarazione attesa soprattutto dagli abitanti dell’isola dopo che il 7 giugno il prefetto Valerio Valenti, commissario per l’emergenza migranti, facendo il punto sulla situazione dell’hotspot affidato alla Croce rossa italiana, non aveva escluso la possibilità di creare un centro di trattenimento migranti proprio a Lampedusa.
“Abbiamo avuto, meno di un mese fa, un incontro importante a Lussemburgo dove il ruolo della commissione è stato determinante per raggiungere un negoziato accettabile, anche per la posizione dell’Italia, su quelli che sono i temi della gestione, in chiave europea, della frontiera esterna. E’ una sfida molto importante, una sfida in cui l’Italia vede concretamente al suo fianco, in maniera impegnata e diretta, l’Europa. Una sfida che ci impegnerà nei prossimi mesi e nei prossimi anni”, ha detto ancora Piantedosi. “Non esistono soluzioni miracolose, esauribili in pochi giorni, con effetto immediato, ma stiamo costruendo qualcosa che possa consentire in un futuro prossimo la gestione di un fenomeno che mette insieme aspetti umanitari, ma anche di sicurezza e contrasto dell’ignobile traffico di essere umani che purtroppo è molto attivo e proficuo. Ci tenevamo a dare un segnale tangibile dello sforzo che fa l’Italia – ha concluso Piantedosi – e io ringrazio anche il sindaco di Lampedusa per l’impegno, la collaborazione e la sofferenza nella gestione di questo luogo di arrivo. Al di là di ogni regolamentazione del fenomeno, noi rimaniamo convinti che uno dei principali obiettivi deve essere combattere quelli che sono i traffici internazionali di esseri umani”.
“L’Italia è sempre sotto una fortissima pressione migratoria e quest’anno è cresciuta moltissimo – ha detto Ylva Johansson -, sono arrivati fino a ora più di 65 mila migranti e molti di questi sono arrivati qui a Lampedusa. L’Italia sta cercando di far fronte in tutti i modi, ha anche varato una nuova legislazione. Ho visto quello che ha fatto la Croce Rossa, ha migliorato le condizioni di questo hotspot in pochissimo tempo. Una cosa bisogna dirla: quella dell’immigrazione non è solo una sfida italiana, ma europea. Non siete da soli”.
“Sono particolarmente colpita dal lavoro di tutti coloro che sono qui, lavoro che viene fatto quotidianamente sotto pressione, ma assicurato per dare condizioni migliori alle persone che arrivano qui. Voglio ringraziare, in particolare, la guardia costiera e la polizia”, ha detto la Johansson. In particolare la commissaria europea è rimasta colpita dal lavoro, definito ‘miracoloso’, di identificazione dei migranti fatto dagli agenti della questura di Agrigento. “Qui lavorano quotidianamente, accanto agli italiani, anche le agenzie europee: Frontex, Euroform e tutti gli altri soggetti che si occupano di questo hotspot”, ha sottolineato Ylva Johansson.
“L’Unione europea già sta facendo qualcosa e vuole fare di più dal punto di vista finanziario, al più presto possibile. Certamente non è sufficiente, se non supportato da una legislazione europea – ha aggiunto la Johansson -. E qualche settimana fa c’è stata veramente una svolta, a Lussemburgo abbiamo potuto varare un primo apporto di una legislazione. Abbiamo raggiunto un supporto stabile, con qualche piccola eccezione. Nessuno Stato membro deve essere lasciato solo ad affrontare questo fenomeno. Uniti, noi siamo molto, molto, più forti. E il nostro mandato, raggiunto poche settimane fa, è un importante passo in avanti. Si tratta di una legislazione solida che ci dà una base solida per andare avanti su questo fronte”.