Quando si parla di camera iperbarica si pensa a muta, maschera e pinne ed è infatti per curare le malattie da decompressione, incorse durante un’immersione con l’autorespiratore, che questi ambienti a pressione controllata sono nati. In questi casi l’ossigeno respirato a pressioni più alte di quella atmosferica favorisce, infatti, l’eliminazione di pericolosi emboli (bolle d’aria) che si possono formare nel circolo sanguigno a causa di emersioni troppo rapide. Barotraumi dell’orecchio, narcosi da azoto, malattia da decompressione e embolia gassosa arteriosa sono gli incidenti principali che possono accadere nelle profondità marine che comunque sono di solito prevenibili con le opportune precauzioni. Ma non è solo agli amanti del diving che questa disciplina può salvare la vita: l’ossigeno terapia iperbarica viene, infatti, utilizzata anche per le intossicazioni da monossido di carbonio.
Molto spesso l’intossicazione avviene per impianti di climatizzazione mal funzionanti o a causa di scaldabagni, che non revisionati, diventano pericolosi. Altre volte i casi scaturiscono da situazioni sociali particolarmente disagiate in cui, in inverno, le persone sono costrette a riscaldarsi con bracieri di fortuna o stufette molto vecchie. Ma in estate l’allerta dell’Asp di Palermo per i trattamenti di ossigenoterapia iperbarica di Lampedusa (nella foto l’equipè dell’isola) e Ustica riguarda soprattutto le attività subacquee. Il servizio è assicurato dal Coordinamento Camere Iperbariche che afferisce al reparto di Terapia Intensiva di Partinico, ed è rivolto anche a chi è affetto da patologie croniche come osteomieliti, ulcere delle estremità (piede diabetico) o sordità improvvisa.
“L’ossigenoterapia iperbarica nelle isole di Lampedusa e Ustica – spiega il direttore della Terapia Intensiva, Sandro Tomasello – allarga il ventaglio dell’offerta sanitaria e permette al cittadino di potere gestire la propria patologia nella sua sede di residenza evitando spostamenti costosi e molto impegnativi. Il servizio viene garantito durante il periodo estivo di attivazione delle camere iperbariche che, finora, era limitato alle sole urgenze iperbariche e che negli anni ha permesso di salvare tantissime vite evitando, anche, postumi neurologici invalidanti”.