PALERMO – Ha interrotto una trattativa tra un vetturino e alcuni turisti e ha iniziato a riprendere la carrozza trainata dal cavallo. Una volontaria di un associazione animalista è stata aggredita a Palermo dal proprietario della carrozza, che è sceso e si è diretto verso l’auto della volontaria, prendendo a calci lo sportello. Poi ha sputato. “Avevo appena interrotto la trattativa per una corsa mentre c’erano oltre 38 gradi di temperatura – racconta la volontaria -. Sono andata dai turisti e ho detto in inglese che è vietato con questo caldo fare il giro in carrozza. Il vetturino poco dopo appena mi ha riconosciuto ha tentato di aggredirmi. Ho chiamato la polizia municipale e denunciato tutto”.
Sulle sofferenze dei cavalli è molto critica la consigliera comunale M5s Concetta Amella: “Sono talmente contraria a questa ordinanza scellerata, priva di ogni fondamento scientifico e di buon senso, che se non verrà ritirata in tempi rapidi, in segno di protesta, avvierò lo sciopero della fame. La determinazione del sindaco Lagalla si fonda sul fatto che il servizio veterinario dell’Asp sostiene che non esiste letteratura scientifica per stabilire un limite di temperatura piuttosto che un altro. L’averlo fissato a 37 gradi supera per insensatezza e crudeltà il tetto entro il quale poter sottoporre gli animali allo sforzo, a suo tempo stabilito dall’ex sindaco Orlando: ossia a 35 gradi, una temperatura che già considerammo indicativa di assoluta insensibilità e crudeltà verso cavalli costretti a trainare al caldo carrozze con 4-5 persone a bordo e di grosso tonnellaggio”.
Secondo Amella “ragionando per paradosso, visto che non esistono tesi scientifiche ufficiali, sarebbe a questo punto concepibile decidere che i cavalli possano lavorare anche quando il termometro superi i 38 gradi. Oppure i 40 gradi. Chi ce lo impedisce? L’ordinanza del sindaco Lagalla poi non tiene per niente in conto il cambiamento del clima negli anni, con ondate di calore sempre più concentrate e la cui intensità, negli ultimi tempi, è cresciuta di molto. Fino a qualche anno fa, 37 gradi o anche 40 gradi, erano impensabili. È ora quindi di smetterla con ipocrisie elettorali e approcci privi perfino di buon senso e logica. È vero che i cavalli sono naturalmente adatti a grandi sforzi fisici, ma non si vuole tenere conto che, in un contesto urbano, come quello di Palermo, mica di Biella, e con questo clima, questi animali vengono costretti a sopportarli con enormi sofferenze e rischi, perché non trainano certo calessi su trazzere di terra battuta, come nell’800 o ai primi del 900, ma sull’asfalto rovente e spesso dietro colonne di macchine e autobus che sgasano fumi di anidride carbonica direttamente nelle loro narici”.