CATANIA – Potrebbe essere partito dal cavo di una stampante il rogo che la sera del 16 luglio ha gravemente danneggiato il terminal principale dell’aeroporto Fontanarossa di Catania, nel caos ormai da dieci giorni. A questa conclusione, ancora però da approfondire, sono arrivati i vigili del fuoco nella loro prima relazione sull’incendio depositata alla Procura etnea.
Il sospetto nasce da una estesa macchia scura notata dai vigili del fuoco accanto alla stampante. Se l’intuizione fosse confermata, sarebbe evidente che l’incendio che ha messo in ginocchio lo scalo fino a ora, ha avuto origine accidentale. Sul rogo comunque si dovranno pronunciare anche i consulenti nominati dalla Procura che lunedì faranno il primo sopralluogo e cominceranno il loro lavoro.
Intanto i sindacati incalzano: “Le condizioni di lavoro dei circa 600 addetti all’handling, così come dei 500 addetti Sac Service tra sicurezza e assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità nell’ Aeroporto di Catania, hanno raggiunto il limite”, dicono i segretari provinciali della Filt Cgil, della Fit-Cisl, della Uil Trasporti e della Ugl. “Non solo l’incidente che ha gettato nel caos l’aeroporto, col sovraffollamento del terminal C e relativo sovraccarico lavorativo non programmato, ma anche le ondate di calore anomale di questi giorni, e quelle che i lavoratori descrivono come ‘aggressioni verbali di molti passeggeri esasperati dalla mancanza di comunicazione delle compagnie aeree’: per tutti questi motivi i lavoratori dello scalo etneo sono allo stremo”.
I segretari hanno incontrato i dipendenti “prendendo diretta visione della grave e precaria situazione e per trasmettere alla società di gestione le criticità evidenziate”. In particolar modo le sigle sindacali sottolineano che “l’aumento programmato degli arrivi e partenze dal Terminal C, è accompagnato dal contestuale aumento degli standard di sicurezza e salubrità del posto di lavoro. Suggeriamo alla società di gestione di limitare l’accesso al Terminal C solo ed esclusivamente ai passeggeri in partenza. Gli operatori sul campo sono gli stessi lavoratori ai quali non è stato rinnovato il Contratto nazionale del lavoro dal 2017”.