Dopo le aziende di trasporto pubblico locale, le banche. Gli hacker filorussi Noname057(16) hanno oggi attaccato 16 siti di 5 banche italiane: Bper, Monte dei Paschi di Siena, Banca popolare di Sondrio, Fineco, Chebanca. I tecnici dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale – come avviene sempre in questi casi – hanno subito preso contatto con i ‘bersagli’ per informarli dell’attacco e fornire le prime indicazioni per la mitigazione degli effetti. A quanto si apprende, delle 5 banche oggetto dell’attacco, 4 avrebbero registrato per alcuni loro siti un disservizio temporaneo: sono stati cioè irraggiungibili per qualche minuto dagli utenti esterni.
Pochi i danni concreti, insomma, rispetto ai più pesanti ransomware. Come nelle precedenti azioni portate avanti dai Noname, si tratta di attacchi di tipo Ddos (Distributed denial of service) che si concretizzano inviando un’enorme quantità di richieste al sito web obiettivo, che non è in grado di gestirle e quindi di funzionare correttamente. Sul proprio canale Telegram il gruppo ha rivendicato gli attacchi in risposta alle “russofobiche autorità italiane”. E’ stato citato in proposito il recente incontro tra Giorgia Meloni ed il presidente Usa Joe Biden, dove la premier italiana ha confermato il sostegno all’Ucraina.