LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Un ragazzino egiziano è morto pare per esalazioni di benzina mentre era su una barca di 7 metri di legno partita da Sfax, in Tunisia, assieme ad altri 36 migranti, che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non erano buone durante la traversata e alcuni migranti sarebbero caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio. Durante questi tentativi si è rovesciata una tanica di benzina e trasudando dal legno ha ucciso il giovane egiziano che era sotto coperta. A recuperare il gruppo di profughi sono stati i militari della guardia costiera.
A raccontare ai soccorritori della guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta. Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato a imbarcare acqua che si è, all’improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono riusciti – secondo i loro racconti – a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall’annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull’imbarcazione che è stata posta sotto sequestro.